L’errore di fondo. Eccesso di una diplomazia senza forza.
La nostra politica estera spesso e volentieri è rimasta vittima delle beghe tutte interne al nostro sistema politico, incapace, soprattutto negli ultimi vent’anni, di un cambio di mentalità d’intendere la politica internazionale che è stata completamente rivoltata e stravolta nei suoi cardini fondamentali a partire dalla caduta del muro di Berlino e poi con l’avvento della globalizzazione economica e finanziaria a livello planetario. Ancora oggi con l’avvento del Governo Renzi contrassegnato, almeno nei propositi, da intenti riformatori di tutto il sistema Italia e quindi anche di un nuovo modo di intendere la politica Estera, ascoltando il Ministro Mogherini ci sembra invece di sentir di nuovo parlare tanto di diplomazia, sebbene con qualche aggiusto, ma senza forza. Non le si può , ad onor del vero, negare un sincero plauso in uno al Ministro della Difesa, Pinotti, per aver imboccato la strada giusta sulla vicenda dei due Marò,tenuti prigionieri in India ormai da tre anni, facendo ricorso alla Giustizia Internazionale e mettendo fine a tre anni di errori commessi più o meno in buona fede a partire dal Governo Monti . Non si sa invece come giudicare il governo a proposito dei tagli sull’acquisto degli F35 : una vicenda in cui si confondono l’esigenza di recuperare fondi, anche se minimi, per finanziare le tante promesse fatte da Renzi agli Italiani, e le tante voci di dissidenti del PD, che tutti d’un tratto hanno indossato le vesti degli antimilitaristi e che il Presidente Napolitano, il 25 Aprile ha stigmatizzato. Va bene ripensare in senso moderno al nostro sistema difensivo, evitare gli sprechi, ma la domanda a cui il governo deve rispondere è se nei prossimi anni l’Italia dovrà o meno disporre di un sistema difensivo , ed in questo non si può certamente fare a meno di un’adeguata copertura aerea, che contribuisca a tutelare noi ed il fianco Sud dell’Europa oltre a permetterci di giocare un ruolo preminente nel sistema delle alleanze internazionali? Non bisogna dimenticare che siamo vicini ad un Medio Oriente in grande sommovimento e ad un Nord Africa che è attraversata da continui sussulti interni dovuti all’incapacità di trovare governi stabili e duraturi dopo il rovesciamento dei regimi dittatoriali (Egitto, Tunisia, Libia). E’ sul modo d’intendere il rapporto tra diplomazia e forza che va giudicata la politica estera del nostro Paese. Non si può condividere l’approccio alla politica etera della Mogherini, come lei stessa ha affermato in recenti interviste, in senso obamiamo, perchè il Presidente degli Usa in politica Estera è stsato un perdente e con lui il suo Paese, basta guardare in che condizioni ha lasciato l’Iraq e l’aver già annunciato il ritiro delle truppe dall’Afghanistan , il che equivale ad un nuovo Vietnam, cioè ad una sconfitta.