I nuovi metodi della gestione dei traumi delle fratture sono state al centro dell’ottavo congresso regionale di Otodi (ortopedici e traumatologi ospedalieri d’Italia) intitolato “Le pseudo artrosi di tibia – Distorsione di ginocchio: le lesioni periferiche” che si è svolto questa mattina nelle sale del Polo Tecnologico di via Zeni a Rovereto. Ai lavori, introdotti dal direttore del reparto di ortopedia e traumatologia dell’ospedale di Rovereto Fabrizio Cortese, e coordinati dal direttore dell’U.O. di ortopedia e traumatologia dell’ospedale di Tione, Fabrizio Cont, ha partecipato anche l’assessore alla salute, politiche sociali e cooperazione della Provincia autonoma di Trento Mario Tonina: “Questo momento di incontro per i professionisti della salute – ha dichiarato l’assessore nel ringraziare i presenti – è molto utile per trovare nuovi stimoli, confrontarsi, condividere e migliorare il lavoro che quotidianamente svolgono per contribuire al benessere dei nostri cittadini, dei nostri ospiti, ma anche di chi sceglie il Trentino per curarsi grazie alle nostre eccellenze. La Provincia di Trento è un esempio di eccellenza e il vostro impegno è cruciale per mantenere questi livelli di qualità, in particolare in un territorio orientato alla pratica sportiva”.
“Se abbiamo raggiunto standard così elevati – ha proseguito Tonina – è anche merito delle opportunità derivanti dall’essere una Provincia autonoma. L’ultima intuizione della Giunta provinciale è l’istituzione del corso di laurea magistrale in Medicina e Chirurgia, mentre un altro tassello importante sarà il nuovo polo ospedaliero che ci auspichiamo di iniziare a costruire a inizio 2026. Questo congresso rappresenta anche un modo per dimostrare come le collaborazioni garantiscono risultati tangibili, anche tra istituzioni. In questa legislatura ad esempio abbiamo avviato una collaborazione con la Provincia autonoma di Bolzano, che ha già prodotto alcuni risultati positivi come la firma della convenzione riguardante il Centro di Protonterapia. Su molte tematiche Trento e Bolzano devono essere collaborative nell’interesse comune. Unire le forze e le competenze è necessario per rendere il sistema sanitario più solido e in grado di affrontare al meglio le patologie di cui si discute oggi. Lo scambio di idee, l’approccio multidisciplinare del vostro lavoro valorizza le esperienze e le eccellenze locali e soprattutto premia il lavoro di squadra: i risultati ottenuti, infatti, sono frutto della grande passione e del lavoro collettivo dove ognuno è protagonista”.
Tanto la pseudoartrosi della tibia, quanto le lesioni periferiche del ginocchio rappresentano un problema significativo con implicazioni rilevanti per la qualità della vita dei pazienti, specialmente tra gli atleti e le persone attive, come evidenziato nel corso dei lavori. Queste lesioni, infatti, possono comportare notevoli ripercussioni sulla qualità della vita, influenzando non solo le capacità motorie, ma anche la sfera psicologica e sociale dei pazienti. Nel corso del congresso i numerosi relatori che si sono alternati hanno presentato i più recenti progressi nella diagnosi e nel trattamento della pseudoartrosi tibiale e illustrato le nuove tecnologie e metodiche chirurgiche. Infine sono stati discussi i risultati di studi clinici e sperimentali volti a migliorare le strategie di gestione di questa condizione. Medesimo discorso per quanto concerne le lesioni legamentose periferiche del ginocchio. Anche in questo caso sono state condivise le ultime metodiche di diagnosi, gestione e riabilitazione delle lesioni dei legamenti, del menisco e delle cartilagini del ginocchio, le innovazioni nella chirurgia ricostruttiva, le tecniche minimamente invasive, l’uso di biomateriali e innesti biologici, e le strategie di prevenzione e riabilitazione post-operatoria.