Ieri in Corte di Cassazione ed oggi nelle Corti d’appello di tutta Italia si inaugura l’anno giudiziari . Il Presidente della Corte di Cassazione, Santacroce, ha evidenziato nel suo discorso come i problemi della giustizia non siano stati affatto risolti e che pendono in Italia oltre quattro milioni di cause civile ed oltre tre milioni di cause penali . Si ripete, dunque, il solito ritornello di tutti gli anni. Oggi una causa civile di media complessità viene definita in non meno di quindici anni! Siamo all’ultimo gradino e non solo in Europa. Ed ecco che i rimedi nel penale finiscono per essere individuati nell’indulto e nell’amnistia. Il presidente Santacroce ieri è arrivato a raccomandare i giudici di adottare le misure cautelari con <<parsimonia>>: come dire <<non arrestate troppi malfattori, perché poi non riusciamo a giudicarli in fretta e le carceri scoppiano>>. Ma la <<vergogna>> dell’Italia, come ha riferito qualche giorno fa il ministro Cancellieri, è la giustizia civile. Troppo facile dare la colpa ai magistrati che sono pochi e che comunque compiono sforzi sovrumani per contenere i ritardi. Basta assistere oggi ad un’udienza alla Corte d’Appello di Roma o di Bari per ascoltare stupiti i rinvii delle cause al 2018 o al 2019. Si impone quindi un intervento serio del legislatore che trovi i rimedi più adatti a risolvere quello che è diventato uno dei problemi più gravi, insieme al lavoro, del nostro paese.