Fatturato e ordini arretrano a giugno nell’industria italiana. Nella correzione dei dati dell’Istat, per gli effetti di calendario, i numeri segnano un -0,5 per la prima voce e un -0,8% per la seconda rispetto allo stesso periodo di un anno fa. Un calo, fanno sapere dall’Istituto di statistica, dovuto principalmente alla flessione del mercato interno (-1,2%) e all’aumento, anche se lieve, di quello esterno (+0,5%).
Addentrandoci nel secondo trimestre si nota come l’indice complessivo è diminuito dell 0,1% rispetto al periodo precedente. E gli ordinativi hanno avuto un calo congiunturale sia su base mensile che quella trimestrale. Ampliando un po’ gli orizzonti si può notare come il dato grezzo dell’anno evidenzia un -4,8% rispetto a giugno 2018. Si tratta di una tendenza peggiore dal luglio 2016 quando si è raggiungo un -9,2%. Secondo quanto specificato nel rapporto dell’Istat questa flessione è dovuta alla crescita contenuta delle commesse provenienti dal mercato interno, che ha registrato solo un +1,1%, e dalla marcata diminuzione di quello estero (-3,8%). Dati che, comunque, non fanno bene al nostro mercato e lo dimostrazione l’inflazione e il carrello spesa al doppio.
Ad agosto l’inflazione ritorna a salire. A dirlo è l’Istat con la percentuale che segna un +0,1% rispetto a luglio (+0,4%). Ma aumenta anche il carrello della spesa con prezzi che sono cresciuti dell’1%. Un rincaro, fa sapere l’Istituto di statistica, dovuto ai fattori stagionali del mese ancora in corsa. Nonostante questo il quadro è di debolezza e il rischio di una crescita del PIL è sempre molto più alta. Ritorna a salire anche la disoccupazione anche se leggero rispetto a giugno. Le persone in cerca di lavoro aumento su base mensile di 28mila unità.