La liposuzione, uno degli interventi di chirurgia plastica più diffusa, effettuata per ridurre il grasso sottocutaneo, è considerata dannosa perché fa produrre dall’organismo più grasso di tipo ‘viscerale’ cioè quello che ricopre gli organi, considerato il più pericoloso perchè correlato con le patologie cardio-vascolari. La scoperta, è stata fatta da chirurgi plastici dell’università di San Paolo in Brasile e pubblicata sul Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism, essa va sommata ad altre ricerche precedenti dove era stato dimostrato che l’improvvisa riduzione della quantità di adipe con la liposuzione intacca la composizione ed il metabolismo dei grassi stimolandone la nuova formazione. Ora si conosce come il nuovo grasso viene distribuito nel corpo.
“La lipoaspirazione è l’intervento estetico più popolare nel mondo ma gli effetti sulla salute nel lungo termine sono poco chiari. Abbiamo scoperto che rimuovere il tessuto adiposo dal corpo con questa procedura chirurgica può far diminuire il consumo di energia di riserva e, per compensare, l’organismo produce più grasso viscerale che ricopre gli organi, il più pericoloso perchè associato con le patologie del cuore” spiega Fabiana Braga Benatti, che ha diretto lo studio svolto su 36 donne sottoposte ad una liposuzione superficiale della pancia.
“La bella notizia è però che questo effetto collaterale si risolve se si effettua attività fisica con regolarità dopo l’intervento. E’ importante che le donne siano informate di questo effetto collaterale ed i rischi potenziali che si corrono e gli specialisti dovrebbero raccomandare alle pazienti di iniziare a fare attività fisica dopo l’operazione”. In Italia la liposuzione è fra gli interventi di chirurgia estetica fra i più effettuati. Nel 2011 si stimano 10.267 operazioni, superate solo dalla mastoplastica additiva con 11.300 interventi (dati Associazione italiana di chirurghi plastici estetici).