Nel 2019 la violenza sulle donne ha fatto registrare dei numeri spaventosi: é aumentato del 13.4% la percentuale dei processi per violenza sessuale e reati di genere. E l’81,2% dei femminicidi è avvenuto all’interno della cerchia familiare. Il 2020, in Italia, é iniziato con 10 casi di femminicidio nel solo primo mese dell’anno ed é aumentato drammaticamente durante il lookdown dovuto al Covid-19. Siamo di fronte ad una piaga sociale, economico e culturale che non conosce latitudini e non si ferma davanti a nulla. Perché secondo lei?
Purtroppo i numeri sono numeri, spaventosamente numeri “ brutti” che purtroppo continuano a salire in modo vertiginoso come testimoniato dal 2020! Per l’effetto, tale piaga sociale a livello mondiale, è figlia di una generazione senz’anima, senza sentimento, senza valori! Sic! In tale derivato contesto sociale di natura decadente, la donna viene ancora vista come preda, come oggetto da utilizzare a proprio piacimento, come cultura atavica di derivazione patriarcale, in un punto di non ritorno. A ciò si aggiunga una politica disattenta che ha emanato, negli anni, per lo più delle volte, norme inadeguate! Sic! Dal mio punto di vista di Giurista impegnato nell’affermazione dei Diritti Umani, urge recuperare una Nuova Etica accompagnata da norme “ chiare e severe”, per valorizzare la donna come espressione di Femminilità atta, appunto, a contribuire alla civilizzazione della nostra società contemporanea, fin troppo martoriata da violenze! È giunta l’ora di dire basta a queste violenze nemiche della civiltà, per Rinascere, per una Nuova Alba di Primavera, perché abbiamo bisogno urgentemente della Donna, nella invocata nuova veste di Dignità e Femminilità, come persona Umana.
Lei per denunciare questo scempio ha scritto un libro ed ha scelto di intitolarlo ‘L’ira funesta dell’8 marzo’. Perché questa scelta?
Appunto esattamente. Ho scritto un libro saggio (Casa Editrice Book Sprint) con la mia consueta dialettica scrittoria forte e coraggiosa, “senza compromessi compromettenti di sorta”, per dire basta alle violenze! Sic! Il titolo da me ideato, nella specie, si riferisce all’8 marzo nel significato storico (oggi ridotto a mera forma) come giorno da ricordare e valorizzare come esempio per le future generazioni e non come giorno dove la donna festeggia materialmente senza senso per poi durante l’anno si assiste ad un continuo modo violento rectius ecco “ L’ira funesta”. Così per come è stata ridotta la festa della donna, addirittura ne propongo “ provocatoriamente” la totale abolizione! Sic! Perché la donna deve farsi rispettare 365 (6), giorni all’anno, sempre e comunque in ogni dove! Sic! Deve smetterla di fare la crocerossina come sindrome di Stoccolma, in quanto un “amore malato e/o viziato in radice” deve essere immediatamente allontanato, senza se senza ma, poiché (il Vero Amore anche se con scontri dialettici) non conosce violenza! Sic!
Nella sua opera si trovano vari ed interessanti spunti di riflessione. Il primo che si coglie é una denuncia sociale per la sensibilizzazione di un mondo sofferente, pieno di brutture ed un urlo al mondo per dire basta.
Esattamente. Il mio libro come al solito è una denuncia sociale a livello mondiale come avvocato difensore dei diritti, poeta dell’anima, scrittore di verità con esperienza formativa di natura criminologica ed uomo maschio educato fin dall’infanzia “all’educazione sentimentale”, in un mondo ricolmo da tanta cattiveria e sopraffazione, il mio messaggio universale verso tutte le donne è quello della Rinascita della loro dignità, per l’augurata Nuova Alba di Primavera, appunto, dove i Bambini torneranno a sorridere per le vie del mondo e gli Uomini ad esistere come Fratelli, nell’Amore, al di là ed al di sopra di tutto, un rapporto umano non deve assolutamente finire in violenza, come nemica di crescita e male oscuro della nostra società maledettamente vocata al male! Sul punto, ho ascoltato diverse anime trafitte da Bruti! Sic! Al contempo, ho lanciato in modo provocatorio pure un messaggio alla donna come persona Umana, affinché scelga il sentimento piuttosto che l’essere posseduta dall’avere possessivo… e soprattutto di denunciare “immediatamente” senza paura ogni minima circostanza vera e sintomatica di violenza (psicologica o fisica che sia)! Sic! Scrivo “ circostanza vera”, perché le denunce delle donne devono essere vere, senza falsità di sorta! Perché le “ denunce false”, vanno perseguite dalla legge e dall’etica, al pari delle violenze! Sic!
E poi l’aspetto giuridico. Leggendo ‘L’ira funesta dell’8 marzo’ lei scrive che bisogna rivedere l’intera normativa riguardante i delitti sulle donne ed in particolare il femminicidio ed il cosiddetto volticidio. Cosa c’é di sbagliato nel nostro ordinamento giuridico, cosa andrebbe cambiato e quale strada da intraprendere?
Purtroppo nel nostro Ordinamento giuridico come ho inteso ascrivere ed approfondire nel libro di cui si discute, a mio sommesso parere come libero pensiero ex 21 della Carta Costituzionale, manca un testo unico sistematico e completo a salvaguardia dei diritti coinvolti (Femminicidio e Volticidio come omicidio all’identità rectius forma “omicidiaria” gravissima di violenza inaudita), invece, sussistono diverse e variegate norme sparse di qua e di là, emanate per lo più, sotto la spinta emotiva del momento e mal coordinate! Sic! La materia è talmente seria e gravissima che meriterebbe tutta l’attenzione del Legislatore, poiché anche il codice rosso, per esempio come (ultima novella legge sopravvenuta), pur manifestando alcuni aspetti positivi, ha profonde criticità e/o aporie così come evidenziate nel mio testo, con la mia consueta determinazione e ribellione contro le forme stereotipate! Perché la donna, in quanto persona umana (anche il maschio), meritano profondo rispetto e fin quando la politica penserà a litigare per le poltroncine di turno, giammai ci sarà una profonda legislazione di tipo sistematico e concreto, a tutela effettiva di tutti gli aspetti della delicatissima materia così come scrive l’aggraziata Natashia “d’allarme sociale al pari del terrorismo”! Sic!
Secondo lei questo basterá per tutelare le donne senza una nuova educazione civica per una societá che sembra sempre piú allo sbando.
La società contemporanea così come ho scritto in altri testi e divulgato anche nelle conferenze a livello Internazionale, è una società, appunto “allo sbando”, senza valori, senza intelligenza sociale, dove emerge solo un capitalismo globale di tipo fallimentare, radice dell’equazione: pochi ricchi e molti poveri, così come derivazione di una generazione fallimentare, come anche testimoniato dalla Pandemia (periodo covid 19) dove si sono mostrate, per certi versi, i tantissimi punti critici della nostra società. In tale contesto decadente dove, appunto, persiste la frustrazione e la materia, la donna (tranne i casi in cui ella stessa diventa protagonista attiva), è una vittima predestinata.. Per questi motivi, mi sono pregiato insistere anche per ispirazione di tante persone rectius donne che nella mia vita, a livello internazionale, mi hanno saputo ispirare chi con un sorriso, chi con un bacio, chi con un pianto a dirotto, chi con un messaggio poetico, chi con un racconto triste, chi condividendo un cammino di vita.. appunto, per l’invocata nuova Etica nel Dio del Bene, come unica via di salvezza! Insomma, solo un’educazione civica da iniziare fin dalla scuola d’infanzia accompagnata da uno Stato di Diritto forte e determinato come prevenzione soprattutto, può ridare fiducia, per un presente senza violenze! Sic!
8 marzo, 25 novembre: due date simbolo per le donne di tutto il mondo. E poi provvedimenti legislativi ad hoc. Non le sembra poco per il giusto riconoscimento della donna nella societá attuale senza dimenticare le disparitá lavorative che ancora oggi non trovano un freno?
Esattamente. Giusto che ci siano date simbolo ma senza ipocrisia! Basta con le violenze! repetita iuvant, una normazione inadeguata con provvedimenti disorganici e difficilmente applicabili nel concreto, non possono dare il giusto riconoscimento alla Donna come persona umana rectius, come Mamma, come Figlia, come Sorella, come Amica, come Compagna, come Moglie, come Amante, come Lavoratrice, insomma in ogni esplicazione. Tutto ciò fino ad oggi derivato, è stato, purtroppo, all’insegna della prevaricazione. A ciò si aggiunga che in alcuni casi anche la Donna è compartecipe di un progetto fallimentare .. di autodistruzione! Sic! Ecco in sintesi, donde nasce il mio ultimo ispirato per la massima divulgazione e sensibilizzazione connessa: per dire“ basta alle violenze!”, per l’effetto, per costruire insieme Uniti nei valori “ a prescindere da ogni carattere e divergenza”, come dono, la società dell’Amore, la Città del Sole, nel Dio del Bene, della Rinascita e della Speranza, per un presente migliore.
Ringraziando fin d’ora, il valevole giornalista gentile direttore dott. Viscardi sig. Andrea, per l’intervista ospitata dalla sua pregevole testata giornalistica di respiro internazionale, su di una tematica così maledettamente attuale per l’auspicato cambiamento, con urgenza, per una Nuova Umanità di Legalità intesa come meritocrazia e Giustizia Giusta (Umanesimo- Rinascente) dove la Donna “ finalmente Persona Umana a fronte della sua innata Grazia”, sarà un fiore da rispettare ed elevare a dolce poesia nel giardino della Vita, appunto per l’augurata Rinascita, per una Nuova Alba di Primavera.