L’Italia è zona rossa, da oggi chiusi negozi, ristoranti e bar.

Nuove strette per contrastare il coronavirus. Il Premier Giuseppe Conte lancia un nuovo appello agli italiani: “Tutti insieme possiamo vincere questa battaglia”. La parola d’ordine è chiudere tutto quello che non è essenziale.

​“Abbiamo tenuto conto di tutti gli interessi. Solo pochi giorni fa – ha spiegato ieri sera in conferenza stampa Conte – vi ho chiesto di cambiare le vostre abitudini di vita, la stragrande maggioranza ha risposto in modo straordinario. Quando ho adottato queste misure ero consapevole che si trattava di un primo passo e che non sarebbe stato l’ultimo. Questo è il momento di compiere un passo in più, quello più importante. Disponiamo anche la chiusura di tutte le attività al dettaglio, al di là dei servizi essenziali: chiudiamo negozi, bar, pub, ristoranti, lasciando la possibilità di fare consegne a domicilio. Chiudiamo anche parrucchieri che non consentono le misure di sicurezza”.

Verrano comunque garantiti i servizi essenziali: generi alimentari, trasporti e farmacie saranno garantiti. Tra le attività che rimarranno aperte figurano anche gli artigiani, gli idraulici, i meccanici, le pompe di benzina. Aperte anche le edicole e i tabaccai. In funzione anche servizi bancari, postali e assicurativi. Si tratta di servizi essenziali, viene spiegato. Non serve correre ad acquistare cibo nei supermercati. “Ribadiamo – ha spiegato il Premier – che abbiamo disposto la chiusura di tutte le attività commerciali e di vendita al dettaglio, ad eccezione dei negozi di generi alimentari, di prima necessità e delle farmacie, delle parafarmacie. Quindi non è necessario fare nessuna corsa per acquistare cibo nei supermercati”.

Le nuove misure contro il Coronavirus annunciate saranno in vigore fino al 25 marzo. Attenzione al settore agricolo “Saranno garantite le attività del settore agricolo, zootecnico, di trasformazione agroalimentare comprese le filiere che offrono beni e servizi rispetto a queste attività. Quindi continueranno le loro attività nel rispetto della normativa igienico-sanitaria. La regola madre rimane la stessa: dobbiamo limitare gli spostamenti alle attività lavorative per motivi di salute o per motivi di necessità, come fare la spesa. E’ importante essere consapevoli che abbiamo cominciato da poco a cambiare le nostre abitudini. L’effetto di questo nostro grande sforzo potremo vederlo solo tra poche settimane, un paio di settimane”, ha sottolineato Conte.

“Tutto il mondo ci guarda – ha proseguito .vedono un Paese in difficoltà ma ci apprezzano perché stiamo dando prova di grande vigore. Domani non solo ci guarderanno ancora e ci prenderanno come esempio positivo che è riuscito a vincere questa battaglia. Abbiamo deciso anche di nominare un commissario responsabile per le strutture sanitarie, avrà ampi poteri di deroga, per rafforzare la produzione di attrezzature e sopperire alle carenze, sarà il dottor Domenico Arcuri ad di Invitalia e si coordinerà con Borrelli. Vorrei dire grazie al dottor Borrelli e alla protezione civile tutta per l’incredibile lavoro che stanno facendo” ha aggiunto.

“Per le attività produttive – ha spiegato – va incentivato il più possibile il lavoro agile, incentivate le ferie e i permessi. Le fabbriche potranno continuare a svolgere attività produttive a condizione che assumano protocolli di sicurezza che evitino il contagio. Resta garantito lo svolgimento dei servizi pubblici essenziali, tra cui i trasporti”.

“Saranno chiusi i reparti aziendali che non sono indispensabili ha aggiunto – le industrie potranno continuare con protocolli che evitino il contagio, con turni, ferie anticipate e altro. Resta garantito lo svolgimento dei servizi pubblici essenziali, nonché delle attività accessorie”.

Il Dpcm, firmato da Conte, contiene nel dettaglio l’elenco degli esercizi commerciali che resteranno aperti: ipermercati, supermercati, discount alimentari, minimercati, commercio al dettaglio prodotti surgelati, commercio al dettaglio per computer, tlc, elettronica, elettrodomestici, commercio al dettaglio per alimentari, bevande, tabacchi, benzinai, commercio al dettaglio per apparecchiature informatiche, commercio al dettaglio per ferramenta, vernici, materiale elettrico e idraulico, commercio al dettaglio prodotti igienico-sanitari, commercio al dettaglio per l’illuminazione, edicole, farmacie, parafarmacie, commercio al dettaglio articoli medicali e ortopedici, profumerie, negozi per animali, ottici e fotografi, commercio al dettaglio per combustibile per uso domestico e riscaldamento, commercio al dettaglio di saponi, detersivi e affini, commercio al dettaglio su internet, in tv, via radio e telefono, distributori automatici, lavanderie, tintorie, pompe funebri.

“Se saremo tutti a rispettare queste regole – ha concluso il Premier – usciremo più in fretta dall’emergenza. Il Paese ha bisogno di responsabilità, ha bisogno di ognuno di noi, di 60 milioni di italiani che quotidianamente compiono piccoli e grandi sacrifici. Siamo tutti parte di una medesima comunità e tutti insieme ce la faremo”.

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