L’Italia ipotizza bombardamenti in Iraq per colpire l’Isis

E la Russia preoccupa la Nato: non attaccano l’Isis ma i civili e i gruppi dell’opposizione

ROMA. I caccia italiani bombarderanno l’Iraq per colpire le basi dell’Isis nello stato arabo. Forse sì o forse no. Le azioni militari infatti per ora sono “solo ipotesi”, spiega il ministro della Difesa Roberta Pinotti, aggiungendo che sono operazioni “da valutare assieme agli alleati e non decisioni prese che, in ogni caso, dovranno passare dal Parlamento”.  La notizia è uscita questa mattina sulle colonne del Corriere della Sera che parla del via libera dei bombardamenti italiani contro l’Isis in alcune zone dell’Iraq. Sulla questione è intervenuto il presidente della commissione Difesa del Senato Nicola Latorre, intervistato dal Gr3. Latorre spiega che “l’Italia è parte di una coalizione internazionale, già impegnata con un’azione non attiva in termini di bombardamento”. Ammette però che c’è stata una richiesta “in tal senso” che il Governo “dovrà valutare” e “preventivamente informare il Parlamento”. Comunque, attualmente evidenzia il Senatore “c’è nessuna decisione di questo tipo”.

Intanto il versante Siria desta preoccupazioni alla Nato. Qui infatti la Russia non avrebbe attaccato obiettivi jihadisti ma l’opposizione dello Stato islamico. “L’azione militare della Russia in Siria preoccupa la Nato”, ha affermato il segretario generale dell’Alleanza, Jens Stoltenberg, e non solo per le violazioni dello spazio aereo turco, ma “anche perché” gli aerei russi “non attaccano l’Isis ma i civili e i gruppi dell’opposizione che combattono” i terroristi. A complicare ancor di più il quadro c’è la possibilità che l’Isis possegga armi chimiche.  L’Opac, l’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche, invierà infatti i suoi esperti in Iraq per investigare sulle accuse di ripetuto uso di armi chimiche nel paese, secondo quanto annunciato dal direttore generale, Ahmet Uzumcu. L’allarme è venuto da fonti Usa ed europee, secondo cui l’Isis avrebbe usato armi chimiche, tra cui l’iprite, contro l’esercito iracheno e i peshmerga curdi.

Alessandro Moschini

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