Lite furiosa tra Gentiloni e pentastellati che non accettano le verità del commisario europeo sul superbonus

“Cinque anni fa durante le audizioni ai commissari certamente il rappresentante dell’Ecr nella commissione competente il fiammingo belga (Johan Van Overtveldt) votò a mio favore. L’ho visto spesso in questi anni e l’ho ringraziato, è una persona molto seria”. Parola di Paolo Gentiloni che in un punto stampa con i media italiani a Bruxelles, in queste ore di veti incrociati su Raffaele Fitto, smentisce il racconto della sinistra sulla presunta inadeguatezza del ministro italiano per la sua appartenenza al partito dei conservatori guidato da Giorgia Meloni. Il commissario europeo all’Economia, di provata fede dem, smonta le tesi del suo stesso partito, che ieri ha provato a ribaltare la verità sostenendo che la destra non lo aveva appoggiato.

Al contrario è il partito di Elly Schlein a sacrificare gli interessi nazionali all’altare delle rendite di posizioni, continuando a sventolare le bandiere del Nazareno tra i banchi dei socialisti europei. Gentiloni auspica che i problemi vengano superati e che si trovi un’intesa. Un’intesa augurata anche dal presidente della Repubblica Mattarella che ha ricevuto al Quirinale Raffaele Fitto, blindando di fatto la sua nomina a vicepresidente esecutivo della Ue. “Il mondo – prosegue Gentiloni – non aspetta la Commissione europea, quindi sono convinto che ci siano le condizioni perché la nuova Commissione entri in funzione come è necessario il primo dicembre”. La tempistica per uscire dall’impasse è segnata, come ha ricordato Roberta Metsola: ‘Il Parlamento europeo voterà la commissione il 27 novembre, c’è ancora tempo”.

Gentiloni viene poi insultato pesantemente dai parlamentari del M5S per aver dato ragione a Giorgia Meloni: il Superbonus di Giuseppe Conte è stato un danno per le casse dello Stato. Una voragine che si farà sentire anche per i prossimi anni. “Gentiloni ha un algoritmo che gli fa dire sciocchezze”, azzardano i parlamentari del M5S delle commissioni Bilancio e Finanza di Camera e Senato. Le parole del commissario Ue all’Economia suonano come una bestemmia per i grillini, autori della “più grande operazione di redistribuzione regressiva del reddito nella storia d’Italia”, come la premier ha definito il Superbonus.

Gentiloni, leggendo i dati del nostro debito pubblico ha dato ragione alla premier: “Non c’è dubbio che nell’insieme questa misura che pure aveva delle ragioni comprensibili è uscita un po’ fuori dal controllo e ha avuto un impatto più negativo che positivo“.

I grillini iniziano a sconnettere: “Non che fosse da dimostrare, perché la realtà era già sin troppo chiara. Ma si conferma una volta di più che Paolo Gentiloni, commissario europeo uscente del Pd agli Affari economici, ha dentro di sé un algoritmo che gli fa dire sciocchezze: oggi in particolare sul Superbonus. Gentiloni recuperi un minimo di spina dorsale e metta a fuoco che è uno dei principali artefici di una nuova Costituzione economica europea che farà piangere lacrime a tutto il Paese, tagliando e tassando ovunque”.

Foti chiude in cerchio: ”È bastato questo bagno di onestà” di Gentiloni “per scatenare un attacco durissimo da parte dei pentastellati nei confronti del Pd. Il sangue dei grillini è andato così tanto alla testa da non farli rendere conto del fatto che con lo stesso Pd che oggi attaccano, si presenteranno alle elezioni: in Umbria ed in Emilia Romagna. La riprova lampante del fatto che stanno insieme solo per convenienza politica senza condividere nulla; eccetto la sete di potere e di poltrone”.

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