Il piano ‘Cresci Italia’ annunciato ieri dal premier Mario Monti avrà una ripercussione immediata sulla giustizia. In un’intervista al ‘Corriere della Sera’ il ministro della Giustizia, Paola Severino, annuncia “misure coordinate per segnare la fine di un sistema che scoraggia gli investitori premiando i corrotti e chi non paga penalizzando le persone per bene”. Parole che fanno intendere una ‘rivoluzione copernicana’ del tessuto socio economico del sistema Italia. Nei pensieri del Guardasigilli c’è la lotta alla corruzione e una giustizia, soprattutto civile, che stimoli economia e riduca il carico di lavoro nei tribunali. La Severino spiega che l’esecutivo dei professori darà una “forte accelerazione e una specializzazione al processo civile, per materie di forte impatto economico, con adeguate norme deflattive che facciano defluire ai lati l’enorme mole di procedimenti”. Stando alle parole del ministro dalla aule dei tribunali dovrebbero scomparire un insieme di procedimenti che vanno dalle liti condominiali ai contenziosi per gli incidenti stradali. Ma al primo posto c’è la corruzione. “Un cancro” lo definisce la ministra che “divora la leale concorrenza tra le imprese”. La proposta, su cui la Severino intende puntare alla condivisione con le forze parlamentari e con gli altri ministri “dovrebbe contenere una parte relativa alla prevenzione in modo che si riducano le occasioni di corruzione”. Dovrebbero, così, essere fissate delle “procedure trasparenti, un percorso cadenzato con tempi certi e poi monitorando se le regole vengono rispettate” e prevedendo delle sanzioni “riequilibrate e calibrate a seconda dell’interesse generale”. A titolo di esempio parla di rivedere “le pene in materia di abuso d’ufficio”.Ma c’è da modernizzare il processo civile. E su questo aspetto, la Guardasigilli si aspetta “molto dall’estensione entro marzo della mediazione obbligatoria ai contenziosi più corposi, come le liti condominiali e gli incidenti stradali”. E precisa che “non ci sarà l’abolizione degli ordini” professionali. “Piuttosto nuove regole sulla formazione, sulle tariffe, sulla disciplina”.
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