Il Fatto Quotidiano passa con le scarpe chiodate anche sulla piccola Ginevra, la figlia del premier Giorgia Meloni. Il quotidiano di Travaglio ha deciso di perseverare nello squallore. La critica non dovrebbe coinvolgere una bambina per usi politici. Invece, mettere in mezzo la piccola per veicolare una presa di posizione contro le scelte del premier è uno sfregio che solo il Fatto poteva concepire. Pur di attaccare il presidente del Consiglio – e ora anche sua sorella Arianna- non esita a calpestare le persone. In prima pagina dell’edizione del 29 agosto- Marco Travaglio ha pubblicato un disegno di Natangelo con il titolo “Finite le vacanze in casa Meloni”.
Nella illustrazione si rappresenta la piccola Ginevra (che sembra la premier in miniatura) nel suo letto con la copertina rosa e la mamma Giorgia Meloni che urla: “Ginevra! Fuori dal letto e basta capricci”. “No, mamma”, ribatte la bimba. “E invece tu ora ti alzi, ti vesti, prendi il tuo zainetto e vai a dirigere il partito come tua mamma, tuo zio, tua zia, tuo”, prosegue la presidente del Consiglio. “No no e no! Io voglia andare a scuola!”, la interrompe Ginevra. E la mamma la riprende un’ultima volta: “Ginevra!”.
Ovviamente la vignetta si riferisce al nuovo ruolo di Arianna Meloni, sorella della premier all’interno di Fratelli d’Italia, da poco ufficialmente responsabile Adesioni e segreteria politica del partito. Una nomina che ha scatenato i giornali dell’opposizione ma che come ha spiegato Italo Bocchino ospite a In onda, non ha nulla di scandaloso: “Meraviglia tutta questa attenzione. Arianna è impegnata in politica da quando aveva 17 anni. Quindi non è un caso di nepotismo. Stiamo parlando del partito non della nomina in un ruolo pubblico. A tutti è consentito fare politica ma a lei no, perché è la sorella di Giorgia Meloni. È incomprensibile. A sinistra è democrazia, a destra è nepotismo. Non capisco per quale ragione vogliate toglierle i diritti politici”.
Da giorni ” a media unificati” si cannoneggia contro la riorganizzazione di FdI e l’assegnazione alla sorella del premier del ruolo che ha sempre ricoperto in silenzio e senza nulla chiedere. Qualcosa di malvagio però deve essersi scatenato, se il tormentone prosegue coinvolgendo nel livore anche la piccola Ginevra. E’ troppo!