L’odg di FdI sulla difesa spacca la maggioranza

“Il paradosso è che non abbiamo messo noi in difficoltà la maggioranza, è la maggioranza, con i 5 Stelle e Leu, che si è messa in difficoltà da sola”. Il capogruppo di FdI al Senato, Luca Ciriani, sintetizza così quanto accaduto nella congiunta di Esteri e Difesa a palazzo Madama sul dl Ucraina.

Nella riunione il governo ha accolto senza riformulazione l’odg presentato dal partito di Giorgia Meloni sulle spese militari. E Fdi non ha chiesto di metterlo in votazione. “Non lo abbiamo fatto perché per noi l’obiettivo è stato raggiunto, non c’è mai stato l’intento di fare un dispettuccio alla maggioranza”, spiega Isabella Rauti.

Ma il ‘dispettuccio’ si è manifestato comunque quando a chiedere il voto sull’odg sulle spese militari sono stati M5S e Leu. Richiesta respinta visto che non sono stati i proponenti, ovvero Fdi, a richiederlo. “Con il nostro presidente le cose sarebbero andate diversamente”, avrebbe sibilato il pentastellato Vito Crimi riferendosi a Vito Petrocelli, a capo della Esteri e oggi assente.

Un cortocircuito interno alla maggioranza e il Pd ‘avverte’ i 5 Stelle: “Comprendiamo l’esigenza di marcare punti politici ma questo non può essere fatto mettendo in difficoltà il governo“.

Ma i 5 Stelle insistono: “E’ inaccettabile che il governo abbia deciso di accogliere l’ordine del giorno di FdI sull’aumento delle spese militari al 2% del Pil entro il 2024 malgrado la forte contrarietà della principale forza di maggioranza“, tuonano i vertici pentastellati al Senato. “Insisteremo quindi sulla richiesta di mettere al voto questo ordine del giorno”.

Ciriani e Rauti: la maggioranza non ha una visione pol’accoglimento da parte del governo senza alcuna modifica del nostro ordine del giorno – sottolineano Ciriani e Rauti in un comunicato – rappresenta un successo politico e la conferma della serietà della nostra opposizione responsabile e patriottica. Ancora una volta la maggioranza ha dimostrato di non avere una visione politica comune e di risultare divisa e litigiosa in un momento drammatico nel quale invece sarebbe necessario garantire unità e compattezza”.

“Ora ci auguriamo – concludono – che il governo eviti di ricorrere al voto di fiducia, con cui nascondere le spaccature interne, consentendo all’Aula del Senato un esame sereno del provvedimento e che soprattutto l’impegno preso con l’accoglimento dell’odg trovi riscontro nel prossimo Def”.

Circa Redazione

Riprova

Delmastro e Meloni sulla nuova auto della Polizia penitenziaria ‘che non lascia respirare chi si trova dietro quel vetro oscurato…’

«Onori al sottosegretario alla Giustizia, onorevole Andrea Delmastro Delle Vedove!», risuona l’ordine al picchetto d’onore …

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com