L’olio di palma non è nocivo di per sé, né ha componenti specifiche in grado di provocare effetti negativi sulla salute. Tuttavia l’alto contenuto di grassi saturi di questo alimento è legato ai noti rischi cardiovascolari, in caso di consumi elevati. Questo, in sintesi, il parere dell’Istituto superiore di Sanità pubblicato oggi sul sito del ministero della Salute.
L’olio di palma è un alimento, e pertanto non può essere definito “tossico”, ciò che fa la differenza è la quantità ingerita, afferma all’Adnkronos Salute Marco Silano, direttore del reparto Alimentazione e salute dell’Iss, sottolineando che non ha effetti negativi sulla saluta se si fa una dieta varia ed equilibrata, seguendo di stili di vita sani. Ma bisogna avere particolare attenzione per alcune categorie di persone più a rischio per il consumo di grassi saturi come forti consumatori di prodotti industriali, obesi, cardiopatici, dislipidemici, anziani e bambini.
Le linee guida internazionali, ricorda l’esperto, raccomandano di mantenere l’assunzione di grassi saturi al di sotto del 10% delle calorie giornaliere. L’olio di palma rappresenta una rilevante fonte di acidi grassi saturi, cui le evidenze scientifiche attribuiscono – quando in eccesso nella dieta – effetti negativi sulla salute, in particolare rispetto al rischio di patologie cardiovascolari. Oltre a quelli contenuti nell’olio di palma aggiunto agli alimenti durante la trasformazione industriale, acidi grassi saturi vengono assunti attraverso il consumo di molti alimenti non trasformati che li contengono naturalmente, come latte e derivati, uova e carne.
L’esperto precisa che non ci sono evidenze dirette nella letteratura scientifica che l’olio di palma, come fonte di acidi grassi saturi, abbia un effetto diverso sul rischio sul cuore rispetto, ad esempio, ad alimenti come il burro.