La Lega nord perde ancora pezzi al Pirellone. Dopo Bossi jr e Monica Rizzi, assessore allo Sport, è la volta di Davide Boni. Il leghista, indagato per corruzione, si dimette dalla sua carica di presidente del consiglio della regione Lombardia. La voce delle sue dimissioni, che da giorni circolava tra i corridoi del Pirellone, diventa ora realtà e l’annuncio sarà dato dallo stesso Boni in una conferenza stampa convocata per le 14 di oggi. Le sue dimissioni, non sono state chieste dai vertici della Lega nord. Nell’incontro con i vertici del Carroccio di ieri a via Bellerio, al presidente del consiglio regionale sarebbe stata data carta bianca. La decisione di lasciare l’incarico istituzionale è strettamente personale.
Boni: Faccio come Umberto Bossi. “Come ha fatto il mio Segretario federale, Umberto Bossi, faccio anch’io un passo indietro, precisando che nessuno me l’ha mai chiesto, in totale autonomia”. Lo ha detto Davide Boni in una nota. Insomma nessuno ha chiesto le sue dimissioni da presidente del Consiglio regionale della Lombardia, ma dice averlo fatto “in totale autonomia, quindi, ed in assenza di qualsivoglia nuovo elemento riguardante le indagini che mi hanno mio malgrado coinvolto”. “Dopo 22 anni di militanza – continua Boni nella nota – non posso e non voglio però fare altro, ancora una volta, che seguire l’esempio del mio segretario federale, Umberto Bossi, al quale già rimisi il mandato un mese fa. Se fa un passo indietro lui, diviene un imperativo morale per me seguirlo”. “Il triumvirato sia in precedenza sia in occasione della riunione con i consiglieri regionali, durante la quale sono state discusse le dimissioni di Monica Rizzi, non ha mai chiesto le mie dimissioni, rinnovandomi la fiducia”. La stessa cosa che “peraltro fin da subito la segreteria politica federale, alla quale ho dato le mie spiegazioni, mi ha concesso fiducia incondizionata, confermandola nel tempo”.
In mattinata il parlamentino lombardo ha accolto all’unanimità, ma tra le polemiche, le dimissioni da consigliere regionale di Renzo Bossi. Al suo posto siederà tra i banchi assegnati ai leghisti Clotilde Lupatini.
Roberto Formigoni tiene duro e non intende lasciare il suo incarico di presidente della giunta regionale della Lombardia né ora, come chiede l’opposizione, né nel 2013, quando ci saranno le elezioni politiche. “In questo momento – ha spiegato alla Telefonata di Maurizio Belpietro su Canale 5 – confermo che il mio desiderio è di completare la legislatura fino al 2015 dando dimostrazione che il nostro è e resta e sarà in questi tre anni un buon governo a vantaggio dei cittadini”. E parlando dalla Fieramilano, in occasione dell’apertura del Salone del mobile, assicura che l’alleanza Pdl-Lega in regione Lombardia è solida. In serata sarebbero attesi i nomi dei nuovi membri della giunta regionale decimata dopo le dimissioni delle ultime settimane di diversi assessori.