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Arriva da Londra la notizia del momentaneo spegnimento della fiamma olimpica. Alcuni testimoni hanno visto spento il simbolo dei Giochi Olimpici alle 23.14 di ieri sera. Svelta la replica degli organizzatori che hanno confermato lo spegnimento motivandolo così: “La fiamma è stata spenta per consentire al personale di spostare il calderone in un’altra area”. Insomma, a infiammarsi è invece la polemica di chi aveva già avuto da ridire: “La fiamma sarebbe dovuta essere visibile anche dagli spettatori non paganti”. È compito degli organizzatori quello di tenere la fiamma viva per tutta la durata dei Giochi Olimpici: già in fase di “trasporto” la torcia aveva dato problemi: il tedoforo era la star del para-badminton David Follet nella zona di Great Torrington, nel Devon. La colpa sarebbe di un bruciatore difettoso della torcia da 495 sterline studiata per l’occasione. A confermarlo una portavoce del Locog la quale ha ammesso il malfunzionamento ma che allo stesso tempo ha voluto difendersi sostenendo come “lo spegnimento della fiamma è un fatto assolutamente usuale”.A salvare la situazione una fiamma “di scorta” presente nel corteo, alimentata a sua volta dalla fiamma madre, con la quale è stato possibile riaccendere un’altra torcia e continuare con la passerella che si concluderà nello Stadio Olimpico il 27 luglio. Da notare come molti dei tedofori scelti abbiano poi rivenduto la torcia su e-bay, alla faccia dello spirito olimpico. Un tedoforo ha guadagnato circa 40 mila euro, mentre una donna l’ha venduta in una raccolta fondi ricavando oltre 180 mila euro”.
