L’Opera di Roma inizia il nuovo anno con la gioia donizettiana dell’Elisir d’amore

Immaginare che Gaetano Donizetti nel 1832 abbia scritto quest’opera in due settimane genera una meraviglia assoluta, senza considerare poi la sagacia del libretto di Felice Romani realizzato in tempi ancora più brevi. Avere la fortuna di assistere ancora una volta all’Elisir d’amore sottolinea ulteriormente la genialità dei suoi autori.

Il Teatro dell’Opera di Roma offre questo gioioso titolo per iniziare il nuovo anno e direi col piede giusto. Viene riproposto un allestimento andato in scena nel 2011 e nel 2014 con la regia di Ruggero Cappuccio e le scene di Nicola Rubertelli. L’ambientazione originale viene rivista in una chiave luminosa ed essenziale, il villaggio sembra quasi un borgo marinaro di una qualche località greca. I profili dell’abitato sono su due fondali mobili di dimensioni piuttosto ridotte per il grande palco del Costanzi. Le scene si arricchiscono di figure festanti, circensi e acrobati destano sorpresa e stupore. Il bianco predomina quasi incontrastato, i costumi di Carlo Poggioli paiono essere un riferimento alla commedia veneziana, punteggiati da elementi di colore sgargiante. Molto divertente l’utilizzo del materiale plastico fiorato che gioca contrasti cromatici sulle vesti bianche.

Nel ruolo di Adina il soprano polacco Aleksandra Kurzakal suo debutto al Costanzi, mostra una fine padronanza del suo mezzo vocale, il dominio della tecnica le permette di alleggerirsi per essere stilisticamente nel ruolo, ma a un orecchio attento non è potuto sfuggire quel timbro ricco e rotondo e quell’estrema cura della sonorità nei i finali di frase. La speranza è che Roma possa riascoltare presto la sua voce.

John Osbornè nella sua comfort zone cantando un ruolo, quello di Nemorino, che è pienamente nelle sue corde, il tenore americano possiede una leggerezza ricca di armonici che restituiscono alla sala un volume schietto permeando il teatro di suono. Commovente il bis della celebre aria del II Atto “Una furtiva lagrima”, grandissimo l’entusiasmo del pubblico la sera della prima.

Il Dottore Dulcamara, deus ex machina della vicenda, è il divertentissimo Simone Del Saviomolto convincente dal punto di vista interpretativo, recita con una naturalezza propria solo di chi possiede sicurezza vocale e tecnica, il ruolo ha infatti una scrittura ricca di insidie sia per la tessitura che per la velocità di enunciazione richiesta in alcuni momenti.

Belcore (Alessio Arduini), il militare antagonista di Nemorino nella contesa dell’amore di Adina, si presenta molto bene nella sua prima aria “Come Paride vezzoso” rendendo da subito comprensibile la sua indole sensuale celata dall’uniforme. A completare il cast, nei panni di Giannetta il mezzosoprano palermitano Giulia Mazzola, ottimo carattere teatrale e interessante timbrica vocale.

Il Coro del Teatro dell’Opera di Roma diretto dal Maestro Ciro Visco assicura una buona prova, molto apprezzabile “Bel conforto al mietitore” brano di apertura nel quale è immediatamente richiamata l’atmosfera popolare e campestre.

Energica e al contempo misurata la direzione del Maestro Francesco Lanzillotta, evidente la sua fine conoscenza di un repertorio che richiede estrema precisione. Il Direttore, romano di nascita e internazionale di adozione vista la sua carriera artistica in piena ascesa, al debutto sul podio del Costanzi, sugella ufficialmente con questa produzione il suo ritorno a “casa”.

Presenti in sala la sera della prima molte personalità della politica e del mondo dello spettacolo: il Sentore Miguel Gotor Assessore alla Cultura del Comune di Roma, Gianni Letta ex Segretario del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana, il Maestro Luigi Lanzillotta Direttore Artistico della Roma Sinfonietta, Vittorio Sgarbi e Sabrina Colla, la Contessa venezuelana Marisela Federici sostenitrice della Fondazione del Teatro Costanzi.

L’Elisir d’amore rimane in scena fino a domenica 15 gennaio.

Stagione 2022/2023

L’ELISIR D’AMORE di Gaetano Donizetti.

Melodramma giocoso in due atti su libretto di Felice Romani

Prima rappresentazione assoluta Teatro della Cannobiana di Milano, 12 maggio 1832. Prima rappresentazione al Teatro Costanzi, 29 novembre 1883

Durata: Atto I 70′ – intervallo 25′ – Atto II 60′

DIRETTORE Francesco Lanzillotta

REGIA Ruggero Cappuccio

SCENE Nicola Rubertelli | COSTUMI Carlo Poggioli |LUCI Vinicio Cheli

MAESTRO DEL CORO Ciro Visco

Personaggi Interpreti: ADINA Aleksandra Kurzak / Ruth Iniesta (12, 14) | NEMORINO John Osborn | Juan Francisco Gatell (12, 14) | BELCORE Alessio Arduini / Vittorio Prato (12, 14) | IL DOTTORE DULCAMARA Simone Del Savio / Davide Giangregorio (12, 14) | GIANNETTA Giulia Mazzola

ORCHESTRA E CORO DEL TEATRO DELL’OPERA DI ROMA

Allestimento Teatro dell’Opera di Roma con sovratitoli in italiano e inglese

Ph.@fabrizio.sansoni

Teatro dell’Opera di Roma, Piazza Beniamino Gigli, 1 – 00184 Roma Tel. 064817003 ufficio.biglietteria@operaroma.it ; www.operaroma.it.

Loredana Margheriti

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