Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, le impressioni di Barbara Lalle su ‘La Divina Commedia’, in scena al Teatro Brancaccio di Roma fino al 24 gennaio.
Potrete assistere fino al 24 Gennaio, presso il Brancaccio di Roma alle repliche del musical ‘La Divina Commedia’. Ieri la prima è stata sold out: nessun posto libero in platea, giusto posti laterali in galleria.
Il Musical reso spettacolare e al contempo popolare, rimaneggia con fedeltà dottrinale il poema del vate di Firenze. La sala infatti è gremita di suore e preti che insieme al pubblico laico, hanno applaudito di continuo, a scena aperta, gli interpreti.
L’opera la cui la regia di Ortis debuttò 11 anni fa, è stata fortemente voluto dal monsignor Marco Frisina, maestro direttore della Cappella Musicale Laternanese a Roma che è anche autore delle musiche.
La musiche che fanno occhiolino alla lirica con contaminazioni medievali e rock, sono tappeto prezioso per il libretto firmato da Pagano e Ortis. Molti sono i passaggi musicali che il pubblico conosce a memoria: le parole sono riprese fedelmente dal poema dantesco.
Il cast è d’eccezione: la voce narrante è di Giancarlo Giannini, i cantanti sono vocalmente validi con particolare brillantezza estensiva e interpretativa di Virgilio e di Pia dei Tolomei.
La Divina Commedia opera Musical, dopo il debutto del 2007 con oltre 450000 spettatori ritorna in scena con un restyling profondo e coinvolgente, con un team creativo innovativo e un cast artistico di assoluto valore.
Nel cast, Antonello Angiolillo nei panni di Dante; Myriam Somma e Noemi Bordi sono Beatrice; Andrea Ortis è Virgilio; Francesco Iaia nel doppio ruolo di Caronte e il conte Ugolino; Federica Basile e Mariacarmen Iafigliola in Pia dè Tolomei; Angelo Minoli in Ulisse e Catone e, infine, Manuela Zanier e Rosy Bonfiglio in Francesca da Rimini e Matelda. Coreografie di Massimiliano Volpini, costumi di Lorena Di Pasquo, proiezioni di Roberto Fazio 20 ballerini e 10 acrobati eseguono sotto le scelte coreografiche di Massimiliano Volpini danze moderne con incursioni di balli acrobatici. Tanto suggestivo e di grande impatto emotivo il numero aereo di Paolo e Francesca, incontrati dal Dante in Purgatorio, quanto leggero e non convenzionale il numero a terra di hip hop in Paradiso.
Le proiezioni in 3D, il video mapping, le scene di Lara Carissimi e il disegno Luci di Valerio Tiberi sono enzima per la narrazione: il primo tempo è completamente dedicato alla partenza e all’Inferno, il secondo invece dà un breve assaggio del Purgatorio e finisce con il Paradiso Il motivo per cui il Purgatorio è stato così concentrato? Forse è da ricercare nelle dichiarazioni rilasciate durante un’udienza del mercoledì, in cui papa e teologo Joseph Ratzinger che nel 2011 lo aboliva sostanzialmente: ‘Il Purgatorio? Non è un luogo fisico dove, dopo la morte, purificare l’ anima tra fiamme, fuoco e tormenti. È, invece, uno spazio interiore, senza tempo e senza dimensioni, un momento di ricerca e di intima penitenza da cui partire per poter incontrare la misericordia di Dio’ 600 i costumi realizzati da Lorena Di Pasquo che tra il fantasy ed il medievale, incantano nei colori e nelle svolazzo impalpabile di vesti.
Lo spettacolo, dopo Roma, approderà a Napoli, Milano e Bari nel febbraio e Marzo prossimi.
‘Non possiamo decidere quando, ma possiamo decidere se…’, è la morale nemmeno troppo implicita del lavoro teatrale adatto a tutti, ma soprattutto a famiglie. Famiglie cristiane. Amen.
Barbara Lalle