L’Ordine dei giornalisti e Rocco Casalini

C’è chi lo difende, chi ne prende le distanze e chi, invece, fa finta di nulla. Il potente Rocco Casalino, portavoce del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, è nella bufera.

Il suo Whatsapp indirizzato a un giornalista dove l’ex responsabile della comunicazione del Movimento 5 Stelle, spara palle incatenate contro il ministro dell’Economia Giovanni Tria e i funzionari e finito all’attenzione degli organismi della professione.

L’Ordine dei giornalisti della Lombardia a cui Casalino è iscritto dal 2007 ha avviato l’iter per la trasmissione al Consiglio di disciplina territoriale del file audio registrato dal portavoce del premier, nell’esercizio delle sue funzioni e destinato a un giornalista.

E’ stato lo stesso presidente dell’Ogl Alessandro Galimberti a darne notizia in una nota ufficiale.

Il consiglio di disciplina adesso dovrà verificare, capire se le dichiarazioni di Casalino nell’ambito dell’autonomia riconosciutagli dalla Legge 138/2011, il tenore e l’uso del linguaggio da lui utilizzati ‘siano pertinenti, continenti e compatibili con gli articoli 2 e 11 della Legge professionale 69/1963’.

Le norme che regolano la professione giornalistica sono chiare e rigide. Un professionista deve sempre avere una condotta rispettosa e usare un linguaggio degno e compatibile con la carta deontologica.

Sarà il Consiglio di disciplina ad approfondire la vicenda e chiedere allo stesso Casalino di presentarsi di fronte alla commissione e spiegare la vicenda di cui è stato protagonista.

Se i commissari ritengono di non archiviare l’episodio, Casalino può rischiare da una ammonizione alla radiazione dall’albo e quindi non più autorizzato ad esercitare la professione.

Intanto, Casalino intercettato da Valerio Staffelli di ‘Striscia la Notizia’ a Roma, si è beccato il suo secondo Tapiro  (ne aveva già ricevuto uno all’epoca del Grande Fratello).

‘Ho cercato di spiegare quanto per noi è importante il reddito di cittadinanza’ si è difeso Casalino che alla controreplica di Staffelli sul generoso stipendio di 170mila euro di portavoce sussurra: ‘Non ho deciso io il mio stipendio, è quello che prevedeva il ruolo che ricopro’. E l’inviato di Strascia rilancia: ‘Lo dica: ‘Me lo taglio (lo stipendio). Lo promette?”.

Nel frattempo di una decisione sull’eventuale taglio volontario dello stipendio, Casalino deve chiarire la sua posizione con l’Ordine dei giornalisti.

 

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