Un’auto in fiamme vicino alla stazione di polizia di Brooklyn Center, Minneapolis. È il simbolo dell’ennesima notte di proteste per l’omicidio di Daunte Wright, 20enne nero ucciso dopo essere stato fermato per un controllo da una agente di polizia che sostiene di aver sparato con la pistola per sbaglio, voleva usare il taser.
L’agente di polizia si è dimessa ieri in tarda serata, assieme al suo capo, Tim Gannon. Le doppie dimissioni, riportano i media Usa arrivano dopo due notti di proteste, tafferugli e saccheggi a Brooklyn Center, nei pressi di Minneapolis. Durante una conferenza stampa Gannon aveva detto ai giornalisti che Kim Potter, poliziotta esperta di 26 anni, aveva erroneamente estratto e usato la sua pistola di servizio invece del Taser, mentre cercava di impedire a Wright di fuggire.