Nel giorno più nero per l’atletica leggera italiana, quello che ha visto la caduta di un mito,il nostro Alex Schwazer, c’è una favola da raccontare, la medaglia forse più bella di tutte le olimpiadi, non è italiana, ma ha comunque commosso tutto il mondo. Superman, di nome e di fatto, Felix Sanchez, il dominatore dei 400hs, quando all’inizio del nuovo millennio sconfisse la supremazia del nostro Mori, e stabilì tutti i record possibili ed immaginabili in una gara che dominò per tanti anni. Felix, dominicano d’origine, americano d’adozione, aveva una tifosa speciale, sua nonna, che non si perdeva una gara, pronta ad applaudire il nipote nelle sue numerose vittorie. Nonna Lili è scomparsa la mattina della sua gara dei 400 a Pechino e Felix, distrutto dal dolore per la persona che gli aveva fatto da madre e da padre, non riuscì a qualificarsi, sancendo così quella che sembrava la fine di un mito. Capolinia della leggenda Sanchez? Ed invece no, Felix non ha mollato, non si è dimenticato della promessa fatta ad una vecchina in fin di vita: “Nonna mi rivedrai sul podio”. E da allora, nonostante risultati mediocri, si è concentrato solo su una gara, Londra, non poteva finire così, nel dimenticatoio,superman (soprannome storico)avrebbe voluto dedicare un ultimo volo alla sua “abueltita”. Non per soldi, non per gloria, non per sponsor, solo per nonna Lili, che meritava un’ultima gioia, meritava un ultimo podio, Sanchez lo aveva promesso. Ed allora pronti via, la finale dei 400hs fra i grandi della specialità, nella morsa fra Tinsley, Culson, Green e Taylor, mostri sacri, ma ieri sera c’era una sola possibilità, unsolo traguardo, e a trentacinque anni doveva tagliarlo da solo, per primo, avanti a tutti, per scrivere la pagina più bella di queste Olimpiadi. Così è stato, Sanchez ha vinto, e subito dopo il rettilineo d’arrivo non ha esultato, si è inginocchiato, ha preso una foto di sua nonna, adagiandola sulla pista, e scoppiando in lacrime. Nonna Lili era lì, aveva spinto ed applaudito per l’ultima volta suo nipote, il suo figlioccio, Felix. Lacrime anche sul podio, sotto la pioggia ed uno stadio commosso dal suo gesto. Campioni e favole da raccontare nello sport, che a volte può apparire marcio e spremuto,fortunatamente ci sono ancora, e sono l’esempio positivo per le generazioni future. Grazie Sanchez,oggimezzo mondo ha fatto il tifo per te, hai vinto tu,ma quegli ultimi ostacoli, e ne siamo certi, non li hai saltati da solo.
Alessandro Ciampa