Dopo una giornata all’insegna del ribasso, Piazza Affari chiude cedendo il 2,7%. Scende di poco sotto i 520 lo spread, che si attesta al termine delle contrattazioni a 517 punti base.
Il differenziale tra i titoli spagnoli e quelli tedeschi invece viaggia a 633 punti base. I Btp a 10 anni pagano un rendimento del 6,34%.
Secondo il premier Mario Monti il “grande nervosismo sui mercati e sullo spread ha poco a che fare con i problemi specifici dell’Italia, ma piuttosto dipende dalle notizie, dichiarazioni e indiscrezioni sull’applicazione delle decisioni prese dal vertice Ue di fine giugno e dovrebbero essere implementate senza rumore e in tempi brevi”. E’ quanto il professore dichiara a Soci, . Così dopo aver chiarito di non ritenere necessario un vertice europeo straordinario perché nell’ultimo summit si sono fatti “rilevanti passi avanti”. “Proprio la situazione difficile nella quale versa l’Europa e in particolare l’eurozona é per noi motivo in più per cercare rapporti solidi nell’economia reale, industriale e commerciale; e quindi la Russia da questo punto di vista è un punto di ancoraggio di grande importanza strategica”.
Milano apre in forte ribasso. Apertura in forte ribasso per Piazza Affari.Dopo una partenza in rosso Milano sprofonda a meno 5,17%. E’un lunedì nero quello che si prevede nero sui mercati finanziari europi, per il riacutizzarsi delle pressioni sul debito sovrano dei paesi periferici dell’area Euro con i timori che la Spagna possa essere costretta a chiedere aiuti per il debito e le voci di un’uscita della Grecia dall’area euro. Si allarga ancora lo spread tra il Btp decennale italiano e il Bund tedesco, dopo un’apertura a quota 511 punti, il differenziale ha toccato quota 525 punti. Sui titoli di stato italiani stanno pesando i timori legati alla tenuta dei debiti sovrani dei paesi periferici della zona Euro dopo gli ultimi sviluppi della crisi greca e le voci di un’uscita della Grecia dalla moneta unica.
Debito eurozona è record. Continua a salire il debito pubblico in eurolandia. Secondo i dati diffusi da Eurostat, nel primo trimestre ha raggiunto l’88,2% del pil contro l’87,3% di fine 2011. Quello italiano è in costante crescita e sfiora il 123,3%, secondo solo alla Grecia (132,4%) e tocca un nuovo picco storico dal ’95 quando raggiunse il 120,9%. Era al 120,1% a fine 2011.
Euro svalutato, scende dotto 1,21 dollari. Ancora cattive notizie per la moneta unica. L’euro è sceso infatti sotto la soglia psicologica di 1,21 dollari per la prima volta dal giugno 2010. Viene scambiata a 1,2099 dollari contro gli 1,2200 dollari delle quotazioni Bce di venerdì. L’euro vale inoltre 94,49 yen contro i 95,86 di venerdì scorso.
Borse europee tutte con segno meno. Dopo il venerdì nero in cui Madrid era arrivata a perdere quasi il 6 per cento in chiusura, “affondano” anche le Borse europee. Londra e Parigi perdono l’1,5%. A pesare sui mercati sono i timori legati alla Grecia e le indicazioni arrivate nell’afterhour dalla Cina, dove la banca centrale ha stimato un rallentamento del passo dell’economia della Repubblica popolare.