epa06059077 Former Italian prime minister Silvio Berlusconi arrives for the European ceremony in honor of the late former German Chancellor Helmut Kohl at the European Parliament in Strasbourg, France, 01 July 2017. Kohl, widely regarded as the father of German reunification in 1990, died on 16 June 2017 at his home in Ludwighshafen, Germany. He was the sixth chancellor of the Federal Republic of Germany from 1982 to 1998. EPA/MATHIEU CUGNOT

‘L’Unto del Signore’ immagina i supplementari di ‘campo’

Dopo oltre un ventennio dalla sua ‘discesa in campo’ Silvio Berlusconi è diventato, in questo finale di legislatura,  un ‘populista buono’, incarnatore di una stabilità presunta, l’argine affidabile. Dice Paolo Mieli: ‘Il clima è cambiato. L’ultima volta che si eleggeva il capo dello Stato, Berlusconi stava andando ai servizi sociali senza manette e ora che i nuovi barbari sono i Cinque Stelle torna come salvatore della patria. Da qualunque parte lo guardi è un alleato di un possibile governo. Così viene vissuto. È un classico di questo paese. La demonizzazione successiva comporta sempre la riabilitazione parziale o totale del demonizzato dell’ora precedente. Ricorda Cossiga? Il partito che ne chiese l’impeachment per gladio e i i servizi deviati alla fine degli anni Novanta lo portò in trionfo alla festa dell’Unità neanche fosse un Lenin redivivo’.

 Tutti siamo  terrorizzati sia dal Movimento a Cinque stelle,  sia da Salvini, e  si perdona a Berlusconi anche quello che costituì la ragione della demonizzazione più totale, come il suo rapporto spregiudicato con le donne, peraltro in un momento in cui si discute solo di scandali sessuali, da Weinstein a Brizzi. Indicativa la frase di Scalfari: ‘Tra Berlusconi e Di Maio voterei Berlusconi’.
L’ex premier non è più il dominus assoluto del paese, ma è un attore rilevante del gioco politico. Importante   l’udienza della Grande Chambre di Strasburgo, con i giudici che hanno preso molto sul serio il ricorso presentato dal Cavaliere sull’applicabilità della Severino. Dice Mieli: ‘È evidente che, in questo nuovo clima, lui asseconda, gioca, non è mica stupido. I suoi voti serviranno se si dovrà fare un governo di unità nazionale. Oggi il più grande ammiratore di Berlusconi, senza che lo dica, è Mario Draghi’.
Il Sistema, insomma, riconosce Berlusconi e crea le condizioni per tutelarsi e autoriprodursi, come accaduto con la forzatura sulla legge elettorale, perfetta per escludere dalla prospettiva del governo le turbolenze rappresentata dai Cinque Stelle.

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