M5S, Crimi avvia il voto e accelera lo strappo

Il capo politico del Movimento 5 Stelle Vito Crimi ha, attraverso una mail, comunicato  al garante Beppe Grillo di aver avviato nella mattinata di giovedì primo luglio tutti gli adempimenti prodromici allo svolgimento delle votazioni per il comitato direttivo, individuando modalità e tempistiche per la presentazione delle candidature, per le verifiche dei requisiti e per lo svolgimento della votazione, ribadendo che si procederà al voto utilizzando lo strumento di voto messo a disposizione da SkyVote.

Si attende la ‘lista’ Grillo dei candidati al direttorio. Lo strappo è di fatto annunciato e consumato e l’ex premier ha dato il via ai suoi gruppi parlamentari.

I deputati, così come i senatori, hanno detto a chiare lettere di voler conoscere i contenuti della bozza di statuto e della ‘carta dei valori’ Davide Crippa si è proposto per portare avanti la richiesta. Ha chiamato Beppe Grillo e il garante si è detto disponibile. Il capogruppo M5s proverà anche a verificare la possibilità di incontrare il garante, Beppe Grillo, e separatamente, anche Giuseppe Conte. L’ex premier non si tira indietro: ‘Se ho un invito volentieri. Ci mancherebbe, sono sempre a disposizione dei parlamentari’, dice a proposito dello Statuto.

E’ attesa la pubblicazione della ‘lista’ di Grillo dei cinque candidati al direttorio sul suo blog o sul ritrovato blog delle Stelle, ora in mano a Casaleggio. La procedura prevederebbe che prima siano i candidati a proporsi, ma in questo frangente nessuno, si racconta in Parlamento, si stupirebbe di trovarsi la cinquina da votare bella e pronta.

In verità c’è  qualche perplessità sulla nuova avventura politica nella quale sembra pronto ad affrontare l’ex premier Giuseppe Conte. Non basta avere un po’ di popolarità che ti arriva naturalmente per il ruolo che ricopri in un certo periodo. Per creare una forza politica occorre una struttura e un’organizzazione Conte ha acquisito sì una certa popolarità, ma un partito ha bisogno di ben altro di alcuni profughi dei Cinquestelle. Bisogna capire che spalle ha Conte e su che forze, anche economiche, si appoggia. E’ poi difficile ipotizzare una posizione perchè ab initio  verrà spiazzata dai Cinquestelle e dal revival movimentista e giustizialista che inevitabilmente si verificherebbe dopo la rottura, mentre dall’altra parte c’è il Pd. Occorrerebbe capire quale sarebbe la collocazione sociale di questa nuova forza politica. Vero è che oggi hanno successo i movimenti d’opinione  e, può darsi che un ruolo riesca pure a conquistarselo ma  finché non fa un congresso, non forma un gruppo dirigente e non si dà una strategia deve temere anzitutto sé stesso. Poi, certo, se Conte si presentasse con un suo partito qualche voto al Pd lo toglierebbe, ma perché uno dovrebbe scegliere di votare Conte piuttosto che il Pd? Sono due forme diverse di una stessa visione molto moderata della politica. Se i Cinquestelle si ricompattassero con Conte leader così come sembrava inevitabile che accadesse, il M5S riprenderebbe un po’ di spessore e sarebbe concorrente anche nei confronti del Pd. Ma, se i grillini sono spaccati in due, chi vuoi che dal Pd vada a votare Grillo oppure Conte? La linea di creare delle intese tra Pd e M5S è più che ragionevole.  Questo governo dura fino alla fine della legislatura, a meno che Draghi non decida di passare al Quirinale. Solo in quel caso si andrà a elezioni anticipate. Nessuno, al momento, può mettere in discussione né Draghi né Mattarella.

‘Conte è stato un ottimo presidente, apprezzato in Italia e all’estero, ha accompagnato il Paese nel momento più difficile con prudenza e saggezza. Fare il leader politico, però, è un altro mestiere’.  dice il deputato M5S, Vincenzo Spadafora, in un’intervista al ‘Corriere della sera’  a proposito della crisi interna al Movimento. Analizzando gli errori dell’ex premier, dice: ‘In questi quattro mesi ha impostato male il piano politico. Ci ha diviso decidendo di incontrare solo alcuni, senza un processo ampio di partecipazione democratica della base, ma anche del gruppo alla Camera. Non sapere cosa stesse accadendo ha alimentato solo confusione. Auspico ancora l’unità, ma abbiamo la responsabilità di porre presto fine a questo scontro con una soluzione definitiva, per concentrarci sui problemi dei cittadini. Di Maio e Fico stanno facendo ogni sforzo possibile per ricomporre, per quanto sia difficile. Quando sono arrivato nel Movimento, Grillo era ancora più centrale e più provocatorio, ma i miei colleghi si spellavano le mani. Oggi scoprono improvvisamente chi è? Diventa padrone quando chiude a Conte e chiede di rispettare la decisione degli Stati generali, ma non lo è stato quando ha bloccato il voto per affidare a Conte il Movimento? Sono valutazioni strumentali e ingenerose. Se esiste il M5S è grazie a lui ed è avvilente ridurre tutto a ‘Grillo o Conte’. Qualcuno ha intenzione di analizzare gli errori commessi da chi ha guidato il M5S dopo Di Maio?’.

In merito alla possibile nascita di un partito di Conte, con relativa scissione di un pezzo di Movimento, infine, Spadafora afferma: ‘Già in passato ex presidenti del Consiglio hanno pensato che la popolarità bastasse a fondare un partito. Non è mai andata bene. I partiti nati in Parlamento sono storicamente morti con le elezioni. Se si arriverà ad una divisione sarà una scelta non facile, anche perché chi esce dovrebbe per decenza dimettersi dai propri incarichi.  Perché se sono presidenti di commissione, ministri o sottosegretari è perché il M5S li ha espressi. Se non c’è alternativa spero almeno che accada presto e senza accuse reciproche. Lo scopo, per me, sarà ritrovarci uniti in coalizione alle prossime elezioni, magari allargando il campo invece di farci la guerra’.

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