Giuseppe Conte resta sospeso dalla carica di leader del Movimento Cinque Stelle. Il Tribunale civile di Napoli (settima sezione, giudice delegato Francesco Paolo Feo) ha rigettato l’istanza presentata dal Movimento Cinque Stelle volta a ottenere la revoca dell’ordinanza – disposta dal Tribunale lo scorso 3 febbraio – di sospensione (in via cautelare) dello statuto e della sua stessa nomina a presidente dei pentastellati. «Per i giudici quindi è illegittima l’elezione di Giuseppe Conte alla presidenza del Movimento 5 Stelle», è stato il commento laconico dell’avvocato Lorenzo Borré, legale dei tre iscritti al Movimento Cinque Stelle, che presentarono il ricorso contro l’elezione di Conte e contro lo Statuto che lo portò all’elezione nell’agosto del 2021. Nello specifico i tre attivisti, in rappresentanza di diverse centinaia di iscritti che hanno partecipato al pagamento delle spese legali, avevano contestato l’esclusione dalle votazioni degli iscritti da meno di sei mesi, per il nuovo statuto e, di conseguenza, il mancato raggiungimento del quorum per l’elezione di Conte. Una doglianza che già il 3 febbraio scorso ha trovato accoglimento da parte del Tar e che ha spinto il Tribunale a ‘strapazzare’ i ricorrenti contro la sospensiva: nelle motivazioni, il giudice Francesco Paolo Feo evidenzia come il regolamento che ha determinato l’esclusione degli attivisti con meno sei mesi di iscrizione fosse «conosciuto, o comunque sicuramente conoscibile, fin dalla sua adozione» perché «atto promanante dalla stessa Associazione che lo ha prodotto in giudizio, trattandosi di atto ad essa interno, regolante un aspetto fondamentale della sua organizzazione e del suo funzionamento ed emanato dagli stessi organi apicali dell’Associazione». L’udienza di merito sul ricorso sarà discussa il 5 aprile.
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