Virginia Raggi, sindaca di Roma, dal palco del Foro Italico di Palermo per la kermesse del M5s, è stata acclamata dalla folla: ‘Che bello vedere che siamo uniti. Non mollo. Loro ci dipingono come una squadra di persone finita. Siamo più uniti che mai, lo devono vedere, siamo tanti. Noi non molliamo, non dovete mollare neanche voi, andiamoci a prendere Palermo, la Sicilia e l’Italia. Tocca a noi. Stiamo cambiando insieme l’Italia. Questa è la cosa bella. Ci dobbiamo credere. Siamo in tanti, piano piano si dovranno arrendere. Forza che l’anno prossimo tocca a voi. Siete pronti?’. Il pubblico è rimasto ad ascoltarla nonostante il temporale che si è abbattuto al Foro Italico: ‘Noi facciamo paura perché abbiamo le mani libere, perché non dobbiamo dire di sì a nessuno se non ai cittadini’. Il popolo 5 Stelle ‘perdona’ Virginia Raggi e la accoglie in seno al Movimento, proteggendola dagli attacchi della ‘stampa corrotta’. Il messaggio arriva chiaro e qualcuno ne approfitta per prendere di mira la stampa. Spintoni, insulti, attacchi vengono indirizzati verso i cronisti che la seguono. L’atmosfera è tesa, la ressa è la solita del circo mediatico, ed è corto circuito. Più tardi la sindaca si scusa con i cronisti e dal Movimento arriva un comunicato del gruppo dei parlamentari in cui si prendono le distanze dagli episodi di aggressione, lontani, a loro dire, dal Dna del M5s, e dovuto ad un clima probabilmente fomentato da scelte editoriali prese ai ‘piani alti’. Ma l’episodio, non insolito in occasione dei raduni pentastellati, diventa un caso quando, per presentare Julian Assange, Beppe Grillo rincara la dose: ‘I nostri giornalisti fanno articoli meravigliosi sulla Raggi che ha i peli sulle gambe! Questo è il giornalismo medio di oggi!’. Concetto condiviso dal fondatore di Wikileaks che accusa la stampa corrotta, sulla quale pende l’orrendo peso di vittime della guerra. Assange ha parlato della stampa corrotta e della sua situazione rispondendo alle domande che gli ha rivolto lo stesso leader del Movimento. Assange parlava dall’ambasciata dell’Ecuador a Londra, dove è rinchiuso da sei anni: ‘Io sono detenuto illegalmente da ben 6 anni ma il vostro esempio dall’Italia mi dà conforto. Siete riusciti a sbaragliare la stampa corrotta, grazie alla guida di Beppe. Le menzogne pubblicate dalla stampa provocano le guerre. Credo che ogni giornalista sia responsabile di almeno 10 morti’. In chiusura di collegamento Grillo dal palco ha salutato: ‘Grazie Assange faremo qualcosa per te, vedremo: una petizione all’Onu. E ti verremo a trovare, se ci pagate il viaggio… Scherzo’. Tempo fa, nel 2013, una delegazione di parlamentari del M5s era volata a Londra per incontrare Assange rinchiuso nell’ambasciata dell’Ecuador: È del 29 novembre 2013 il resoconto: ‘Abbiamo deciso di incontrare Assange perché con lui condividiamo le battaglie per la trasparenza dell’informazione, per la libera circolazione delle notizie e per la libertà di stampa, diritti che aumentano il livello di consapevolezza dei cittadini. Nascondere le informazioni è uno dei tanti modi che i potenti hanno per accrescere il proprio potere personale. Julian è un combattente. Qualcuno lo ha definito comandante ribelle sotto assedio’. Assange proprio quell’anno aveva parlato di Beppe Grillo in un’intervista su L’Espresso: ‘Il suo successo è innegabilmente impressionante sia dal punto di vista politico che logistico. E’ uno dei pochi politici italiani che ha supportato pubblicamente me e Wikileaks durante la tempesta’. Gianroberto Casaleggio era un fautore dell’operazione Wikileaks, ed in un’intervista al ‘Corriere della Sera’ del 2013 dichiarava: ‘Ho un’ottima opinione di Assange. Ha rischiato e si è posto contro poteri enormi. La trasparenza in Rete è un’arma assoluta e lui l’ha usata. Spero di incontrarlo a Londra nei prossimi mesi’. L’ultimo post di sostegno ad Assange dal Movimento è recentissimo: il 5 marzo 2016 sul blog si legge: ‘Nessuno tocchi il soldato Julian Assange’. La lettera inviata dai parlamentari M5s al presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker e all’Alto Rappresentante dell’Unione per gli affari esteri, Federica Mogherini, che rappresenta l’unica iniziativa presa in Italia sul caso Assange e va a unirsi all’appello internazionale di cinquecento personalità, associazioni per i diritti umani, intellettuali e movimenti politici, che hanno chiesto a Svezia e Inghilterra di rispettare i diritti derivanti dal Patto sui diritti civili e politici e dalla Convenzione europea e a prendere immediatamente tutte le misure necessarie al fine di spingere gli Stati interessati ad adempiere agli obblighi e a rispettare i diritti umani di Julian Assange. Ricordiamo che non sono nuovi per Grillo e per il Movimento Cinque Stelle gli attacchi alla stampa. Non dimentichiamo che Grillo a ‘Porta a Porta’ di Bruno Vespa attaccò i giornalisti, insieme ai politici, e li rinchiuse, metaforicamente, in un plastico del castello di Lerici dove c’erano le segrete. Poi l’annuncio di processi online: ‘Sarete processati anche voi online, abbiamo bisogno di uno sfogo, di uno ‘sputo’ digitale. Faremo un processo che durerà un anno’. Grillo era arrivato a Via Teulada, sede degli studi Rai di ‘Porta a Porta’, in taxi con al seguito un altro taxi: dentro, c’era grosso scatolone che conteneva un plastico da portare in trasmissione, fornito anche di carceri, dove il leader del M5s aveva inserito politici e giornalisti. Plastico che però non fu ammesso in studio. La sindaca di Roma, appena arrivata a Palermo, ha fatto tappa nell’albergo dove alloggiano il leader M5s Beppe Grillo e Davide Casaleggio, con i quali ha avuto un lungo incontro. Al termine del quale, ai giornalisti che la incalzano sulle nomine dei prossimi assessori al Bilancio e alle Partecipate, ha risposto: ‘Io mi sono confrontata con gli assessori e i miei consiglieri. Con Beppe Grillo abbiamo parlato di quello che succederà, di come sta andando. I problemi di Roma li stiamo risolvendo’.
Roberto Cristiano