La lista completa di tutti i ministri scelti dai vertici del Movimento è stata inviata al Quirinale con una mail. Una questione di ‘cortesia istituzionale’ nei confronti del capo dello Stato, ripetono gli uomini del Movimento, visto che tali scelte sono da considerare del tutto provvisorie e informali. Di mezzo, infatti, ci sarebbe la vittoria alle elezioni con la maggioranza assoluta. O almeno un mandato perlustrativo assegnato dal capo dello Stato, in caso di una maggioranza relativa che non dia quindi numeri sufficienti per governare a una sola forza politica. Con tutti i compromessi che eventuali accordi con gli altri partiti porteranno in dote.
Al ministero del Lavoro e della Previdenza sociale, nei desiderata del candidato grillino, c’è Pasquale Tridico, economista e docente all’università di Roma Tre. Un uomo fidato, che ha dato il via alla sua collaborazione con il Movimento già da tempo offrendo consulenze e consigli ai Cinque stelle. Per il dicastero che si occuperà di Politiche agricole c’è invece Alessandra Pesce, dirigente che già conosce bene le stanze e i corridoi di palazzo per aver lavorato a capo della segreteria tecnica del vice ministro all’Agricoltura Andrea Olivero. Infine, al ministero della Pubblica amministrazione, della Deburocratizzazione e della meritocrazia, Giuseppe Conte, professore di Diritto privato all’università di Firenze e presidente della commissione del Consiglio di Stato che si è occupata del caso dell’ex magistrato Francesco Bellomo.
A quanto apprende l’Ansa, il candidato premier M5S Luigi Di Maio ha riunito per la prima volta la squadra dei ministri da proporre al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Al centro di questa sorta di ‘consiglio dei ministri’ pentastellato i programmi e gli obiettivi del potenziale governo del Movimento. L’incontro, tra l’altro, è servito anche ai candidati ministri per conoscersi. ‘Con questa squadra possiamo cambiare davvero il Paese’, ha spiegato uno dei partecipanti all’incontro secondo quanto riferito da fonti pentastellate.
‘La posta in gioco di queste elezioni di domenica è paragonabile a una scelta di campo, dirimente: a guardare la campagna elettorale non sembra. Siamo in questo festival surreale di proposte miracolose. Per la prima volta c’è un governo ombra che si presenta prima delle elezioni. Di solito perdi le elezioni e presenti un governo ombra, qui invece lo fanno prima delle elezioni’, dice Paolo Gentiloni nel suo intervento al cinema Adriano di Roma.
‘Allo Sviluppo economico una eccellenza italiana di grande competenza come il professore di Economia politica all’Università sudafricana di Pretoria Lorenzo Fioramonti’, annuncia il leader del M5s, Luigi Di Maio, in una intervista al ‘Corriere della Sera’, che sull’ipotesi governo di scopo precisa: ‘Nel nostro contratto saranno indicate le cose da realizzare per il Paese e i tempi entro cui farle’. Per quanto riguarda i temi su cui proporre un accordo, di Maio spiega che sono quelli su cui a parole tutti dicono di volersi impegnare: ridurre le tasse, tagliare gli sprechi, dare soldi alle famiglie, alzare la pensione minima, ridurre fortemente la disoccupazione giovanile. Mi risulta, dice poi Di Maio sulla presentazione al Colle nei giorni scorsi della lista dei ministri, che al Quirinale non vi è stata alcuna irritazione. La mia scelta di comunicare la nostra proposta di squadra di governo è stata un atto di cortesia dettata proprio dalla consapevolezza e dal massimo rispetto delle prerogative del presidente. Grillo non è mai stato assente, rimarca quindi, ha ripreso i suoi spettacoli e la sua attività ma ci siamo sentiti spesso e venerdì sarà con noi a Piazza del Popolo. Infine, alla domanda se il Movimento non abbia fatto troppi errori nella composizione delle liste, di Maio risponde: ‘Intanto diciamo che si tratta di meno dell’1% di casi. Nella maggior parte si è trattato di persone che ci avevano omesso informazioni del loro passato che sono trascurabili per gli altri partiti ma non per noi che abbiamo un codice etico ferreo. Un codice di cui io sono fiero perché garantisce ai cittadini la massima trasparenza sui nostri eletti’.
‘Lorenzo Fioramonti? Bravo, ma teorizza cose che abbiamo già introdotto nella legge di Bilancio. Qualcuno nel M5S gli dica che hanno già votato la nostra proposta. Se sono in buona fede ci aiutino ad andare avanti’, così Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera e capolista a Montecitorio nel collegio plurinominale del Salento, a margine di una visita all’area industriale di Lecce. Inserire il Bes nel Bilancio dello Stato, continua, è stata una vera innovazione culturale, che nasce con il lavoro straordinario svolto dall’Istat con Enrico Giovannini prima e con Giorgio Alleva poi. Con il passaggio a 12 indicatori dal prossimo Def si entrerà a regime, anche perché faranno ingresso parametri chiave come quello sulle disuguaglianze, sul consumo di suolo o sulla dispersione scolastica. Non è stato semplice vincere le resistenze dei ‘cultori del Pil’, ma possiamo dire di esserci riusciti con i fatti.
Con la stessa strategia con cui le multinazionali anticipano il lancio dei loro prodotti, il Movimento 5 Stelle ha presentato i nomi dei possibili ministri di un governo Di Maio. La lista, per la verità, è già completa e ha già avuto modo di riunirsi per la prima volta, ma l’attenzione mediatica va ravvivata intorno al leader e alle sue aspirazioni, e così, dopo aver candidato il generale Sergio Costa all’Ambiente e il professore Lorenzo Fioramonti all’Economia, Luigi Di Maio ha annunciato da Giovanni Floris tre nuovi uomini della sua futuribile squadra.