“Non accetteremo compromessi al ribasso. Il recovery fund proposto dalla Commissione è già meno ambizioso del piano da 2.000 miliardi chiesto dal Parlamento europeo nell’ultima sessione plenaria, per cui non si può abbassare ancora l’asticella. Il Parlamento ha un’arma potentissima a disposizione, che è il voto di assenso al bilancio pluriennale. Se dovesse arrivare una proposta del piano per la ripartenza non all’altezza della sfida, ci batteremo per una bocciatura sonora. Parlando con colleghi europarlamentari, anche di altri gruppi, non si esclude la possibilità di rigettare un piano debole”. Così Fabio Massimo Castaldo, europarlamentare del Movimento 5 Stelle e Vicepresidente del Parlamento europeo, in una intervista ad Avvenire.
“Il fattore tempo è cruciale. Servono soluzioni efficaci, solidali ma anche tempestive. La richiesta di cancellare il cuore del progetto, ovvero i 500 miliardi previsti come trasferimenti per tramutarli in prestiti, è irricevibile, perché verrebbe meno l’intervento solidaristico per affrontare la fase di rilancio dell’Europa. Il Next Generation Eu non va annacquato né depotenziato. La manovra negoziale per valutare eventuali concessioni ai paesi “frugali” deve concentrarsi su altri aspetti del bilancio pluriennale europeo”, conclude Castaldo.