Divisione o spaccatura. Come preferite. Il rischio di una deflagrazione che frantumi il partito è sempre più reale. A parlare questa volta, attraverso il quotidiano la Stampa, è la deputata Paola Pinna che seppur non condivide il contenuto delle dichiarazioni della gambaro ne difende il diritto di espressione. “Le persone hanno il diritto costituzionale di manifestare il proprio pensiero. La Gambaro ha detto delle cose discutibili, sulle quali ci si poteva confrontare. Ma non si può eliminare il dibattito per cancellare il problema. E il problema c’è. Se si rendesse necessario La Pinna sarebbe pronta ad entrare in un nuovo gruppo parlamentare: “Se la scelta fosse tra Grillo e la Gambaro per me sarebbe una scelta tra libertà e schiavitù. Io scelgo la libertà, se tra di noi non riusciamo a discutere in modo costruttivo, è giusto costituire un’altra casa“. Anche il deputato grillino di Grillo non condivide “le evocazioni di immagini di morte, decomposizione, vuoto: incutono un senso di frustrazione e sconfitta. Stimolano più l’aggressività che la partecipazione“, Secondo la Pinna “non siamo più in campagna elettorale. E poi contano anche le dinamiche del gruppo“. E ancora, lamenta nel gruppo un clima “di sospetto. Di controllo dell’attività degli altri. Avverto forte il rischio di una dittatura della maggioranza. La maggioranza deve essere strumento di semplificazione e velocizzazione delle decisioni, spesso invece si trasforma in arma di repressione. Il tentativo dovrebbe essere sempre quello di comporre gli interessi, di arrivare a una mediazione“.
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