Solo domani durante il clou di ‘Italia a 5 stelle’ di Rimini si saprà quanti voti ha preso Luigi Di Maio per diventare candidato premier del Movimento 5 stelle, ma soprattutto ‘capo politico’ di un partito che i sondaggi danno ancora saldamente in testa in vista delle elezioni politiche.

 Ieri, appena gli iscritti hanno cominciato a votare, la piattaforma Rousseau si è immediatamente bloccata tra le forti proteste della base. ‘Troppi accessi’, hanno giustificato, via blog, dalla Casaleggio Associati, tanto da decidere di prorogare la chiusura delle votazioni prima alle 23 di ieri, poi alle 12 di oggi. Poi, però, sulla rete si sono affacciati gli hacker, gli stessi che in agosto denunciarono la pesante permeabilità della piattaforma ‘gioiello’ web di Davide Casaleggio.

Non so se i problemi di Rousseau che ho evidenziato ad agosto siano stati risolti, ha twittato Evariste Galois, l’hacker ‘buono’ che per primo ha ‘bucato’ Rousseau autodenunciandosi,  quel che so è che ho provato a inserire un parametro che il sito non si aspettava e ho ricevuto un messaggio d’errore che non fa presagire nulla di buono.

Questo segnale d’errore potrebbe essere la ‘spia’ che qualcosa sui server della Casaleggio ancora non va. E a chi su Twitter gli ha chiesto di ‘entrare e cambiare i voti’ risponde: ‘Totalmente disinteressato. Che si tengano un sito ‘bucabile’ con un Game Boy’.

Ma non sono solo le lentezze della piattaforma web il vero problema  dei 5 stelle. Dentro il Movimento sono presenti tre diverse correnti che stanno erodendo la stabilità del gruppo parlamentare.
Da una parte gli ortodossi, certo, dall’altra i ‘dimaiani’, capitanati dall’astro nascente Alfonso Bonafede. Nel mezzo, però, ci sono  un gruppo di eletti  che si sono sentiti traditi dalla scelta dei vertici stellati di conferire a Di Maio non solo la candidatura per la premiership, ma anche il delicato ruolo di ‘capo politico’.
Quello che potrà scegliere non solo su quali argomenti poggiare l’azione politica ma, soprattutto, che potrà decidere chi candidare al prossimo giro e chi no e potrebbe decidere del loro destino politico, cosa impossibile da digerire.

Una cosa, al momento, sembra certa: la tanto contestata regola che sfila, almeno formalmente, a Grillo il ruolo di leader è stata voluta dai vertici e non sarà modificata. ‘Bisognava anche evitare che il candidato premier apparisse etero- diretto’, si osserva nel M5S. Ma il punto darà, inevitabilmente, un volto diverso al M5S che uscirà dalla kermesse di Rimini. Un volto che avrà i lineamenti di Luigi Di Maio. E il super-favorito delle primarie si muove già da leader tornando in una Sicilia ‘rovente’ per il M5S dal punto di vista giudiziario e continuando la campagna a fianco di Giancarlo Cancelleri.

‘Nel M5s non possono esistere divisioni perchè il programma è unico per tutti i candidati. Tutti quanti ci rifacciamo alle 5 stelle’, sono le parole con cui Di Maio cerca di spegnere delle polemiche che rischiano di indebolire il suo trionfo, che sarà annunciato domani sera.

Ogni iscritto al sito www.movimento5stelle.it entro la data del 1 gennaio 2017, abilitato ad accedere a Rousseau, maggiore d’età e che abbia certificato la sua identità tramite il caricamento di un proprio documento, potrà esprimere un solo voto a favore di un solo candidato. I risultati della votazione saranno depositati presso due notai alla chiusa della votazione stessa, e saranno resi pubblici sabato 23 settembre dal palco di Italia 5 Stelle.