Guerra di accuse nel Movimento cinque stelle. Il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, raggiunto da un avviso di garanzia per due nomine al Teatro Regio di Parma, come è noto, è stato sospeso dal movimento. La notizia, comparsa sul blog di Beppe Grillo ha suscitato polemiche e il malumori nella base. ‘Io’, è stata la replica del sindaco, ‘continuo a rappresentare il vero spirito del Movimento cinquestelle’. L’accusa è abuso d’ufficio e con lui sono finiti nel registro degli indagati l’assessore alla cultura Maria Laura Ferraris e altri tre membri del cda della Fondazione Teatro Regio, Giuseppe Albenzio, Silvio Grimaldeschi e Marco Alberto Valenti. Nel mirino dei magistrati la nomina di Anna Maria Meo a direttore generale del Teatro Regio e di Barbara Minghetti consulente per sviluppo e progetti speciali. Il fascicolo fu aperto in autunno dalla Procura, dopo alcuni esposti fra cui quello del senatore Pd Giorgio Pagliari. Si mira ad accertare se ci siano state irregolarità nell’iter di nomina arrivata dopo un bando che aveva coinvolto sette candidati e conclusosi senza esito. Il cda del Regio, presieduto da Pizzarotti aveva infatti scelto Meo e Minghetti che però non si erano presentate al bando. I sette candidati emersi dalla selezione della ‘manifestazione di interesse’ con una commissione giudicatrice ad hoc erano stati scartati come non all’altezza del ruolo. Contro l’iter del cda del Regio di Parma si era già espresso duramente anche uno dei candidati esclusi, Carmelo Di Gennaro, che, in una lettera aperta, aveva attaccato Pizzarotti parlando di soluzione in barba a quegli ingenui che pensavano di partecipare a un concorso pulito. ‘Ha senso rimanere dove non ti vogliono? No. ‘Può aver senso chiedere giustizia?’ Su questo si può ragionare’. Intervistato dal ‘Corriere della Sera’, così, il sindaco di Parma, risponde in merito alla sua sospensione dal Movimento 5 stelle. Se si rivolgerà a un Tribunale? ‘Se in base a un regolamento che non esiste sostieni una cosa allora la devi dimostrare’, afferma. Il blog di Beppe Grillo pubblica la mail con la quale il leader del M5S ha comunicato al sindaco di Parma Federico Pizzarotti la sospensione dal movimento, sottolineando che il primo cittadino emiliano avrebbe sottaciuto persino al responsabile dei Comuni del M5S, Luigi Di Maio, l’apertura a suo carico di un procedimento penale per reati contro la pubblica amministrazione, la cui esistenza è stata improvvisamente scoperta da notizie di stampa. I tuoi comportamenti, soprattutto se riguardanti fatti commessi nell’esercizio delle funzioni di sindaco, si legge nella mail a firma Beppe Grillo, incidono sull’immagine del Movimento 5 Stelle, riflettendosi inevitabilmente sulla credibilità dell’azione politica del Movimento, aspetto particolarmente delicato nell’imminenza delle prossime elezioni amministrative. Il fatto di aver sottaciuto persino al responsabile dei Comuni del M5S l’apertura a tuo carico di un procedimento penale per reati contro la pubblica amministrazione, la cui esistenza è stata improvvisamente scoperta da notizie di stampa, ed il fatto di esserti addirittura rifiutato di inviare allo staff, all’indirizzo di posta elettronica listeciviche@posta.beppegrillo.it, la copia dell’avviso di garanzia, e della relativa documentazione, adducendo pretesti formalistici in una situazione in cui vi è la massima urgenza di chiarire anche pubblicamente se vi siano o meno seri indizi di irregolarità a tuo carico, integrano comportamenti radicalmente incompatibili con la tua permanenza all’interno del Movimento 5 Stelle e con l’uso del simbolo del Movimento 5 Stelle da parte tua. Tali comportamenti comportano di fatto un obbiettivo boicottaggio dell’azione politica del Movimento 5 Stelle e sono suscettibili di minare in modo grave e sostanziale la credibilità del Movimento, unico soggetto politico i cui esponenti, sino ad oggi, hanno reso pubbliche con immediatezza le eventuali contestazioni di natura penale ricevute, dichiarandosi disponibili alle immediate dimissioni in caso dagli atti di indagine fossero emersi dubbi di regolarità sul proprio corretto operato, conclude il post. Per questi motivi vieni sospeso con effetto immediato dal Movimento 5 Stelle. Se pensi che questa decisione sia basata su informazioni non corrette puoi inviare le tue controdeduzioni entro dieci giorni a questa email. Non si attendono le sentenze per dare un giudizio politico. In pratica, al sindaco di Parma viene contestato di non aver inviato alcun documento relativo al suo avviso di garanzia. Gli viene rimproverato di non aver comunicato nulla in merito pur avendo consapevolezza dell’avviso da mesi. C’è stata, è l’accusa, una totale mancanza di trasparenza. Il sindaco di Parma replica sul mancato invio di documentazione relativa all’avviso di garanzia: ‘Ad una mail anonima non fornisco nessun documento. Inoltre, voi da mesi non rispondete alle mail su cui chiediamo chiarimenti sul consiglio comunale della città. Per altri chiarimenti fatemi chiamare dal responsabile dei Comuni Luigi di Maio. Mesi che Parma chiede chiarimenti, privati e anche pubblici. Totalmente ignorati. Parlate addirittura di trasparenza. E questa sarebbe trasparenza?. Sono un sindaco eletto e pubblico ufficiale, e ad una mail anonima non fornisco nessun documento, soprattutto per un’indagine in corso che coinvolge me, altri membri del cda, e una fondazione’. La notizia della sospensione del sindaco di Parma Federico Pizzarotti dal M5S crea scompiglio tra i militanti Cinquestelle. Sono già numerosi i commenti sul blog di Beppe Grillo. In tanti si complimentano per la scelta di trasparenza, ma non manca chi difende il primo cittadino affermando che la sospensione del sindaco Pizzarotti è un atto eccessivo e ingiustificato. Alcuni interventi chiamano in causa anche il sindaco di Livorno Filippo Nogarin, chiedendo che ora venga sospeso anche lui: ‘Ora tocca al sindaco di Livorno essere sospeso. Prima di tutto la coerenza’.
Cocis