‘Macbeth’ di William Shakespeare al Teatro Mercadante di Napoli

Andrà in scena il 19 e 20 giugno al Teatro Mercadante, nell’ambito del Napoli Teatro Festival 2016, Macbeth di William Shakespeare nella traduzione di Gianni Garrera e la regia di Luca De Fusco. Con protagonisti Luca Lazzareschi e Gaia Aprea nei ruoli di Macbeth e Lady Macbeth, lo spettacolo è interpretato da Giacinto Palmarini (MalcomSicario), Claudio Di Palma (Macduff), Fabio Cocifoglia (RossUn gentiluomo), Paolo Serra (BanquoMedico scozzese), Sara Lupoli (prima Strega), Chiara Barassi (seconda Strega), Sibilia Celesia (terza Strega), Paolo Cresta (Lennox), Enzo Turrin (DuncanUn vecchioSeyward), Francesca De Nicolais (FleanceFiglio di Macduff), Federica Sandrini (Lady MacduffDama di Lady Macbeth), Alfonso Postiglione (MessaggeroPortinaio,ServoSeyton), Alessandra Pacifico Griffini (Ecate), Luca Iervolino (DonalbainSicario,Messaggero), Gianluca Musiu (Capitano feritoGiovane Seyward), con la voce fuori campo di Angela Pagano (Streghe). Le scene sono di Marta Crisolini Malatesta; i costumi di Zaira de Vincentiis; le luci di Gigi Saccomandi; le musiche di Ran Bagno; le installazioni video di Alessandro Papa; le coreografie di Noa Wertheim, in video Lorenzo Papa. In occasione del quattrocentesimo anniversario della morte di William Shakespeare che il teatro e la cultura celebrano in tutto il mondo, lo Stabile di Napoli/Teatro Nazionale propone una delle più note tragedie del Bardo con la quale dopo le due anteprime del 19 e 20 giugno si inaugurerà il cartellone 2016/2017 del Teatro Mercadante. Scritta tra il 1605 e il 1608 la tragedia racconta la vicenda di Macbeth, vassallo di re Duncan di Scozia, che divorato dall’ambizione e dalla brama di potere instillatagli dalla profezia di tre streghe progetta e porta a compimento, incitato dalla consorte Lady Macbeth, l’uccisione del Re per salire al trono: ma la loro coscienza non reggerà il peso dell’atroce atto compiuto. Questa edizione del Macbeth, dichiara Luca De Fusco, si pone come ideale prosecuzione del lavoro già avviato con Antonio e Cleopatra e Orestea, due spettacoli che si sono fortemente connotati nel senso della sperimentazione e della contaminazione tra linguaggi. Anche in questo caso il teatro si mescola con le installazioni video in modo ancora più complesso e variegato rispetto ai lavori precedenti. Ho cercato di lavorare ad uno stile meno monumentale e più visionario rispetto ai lavori precedenti assecondando la natura fantastica del testo che vede i suoi momenti fondamentali (apparizione delle streghe, visione del pugnale, fantasma di Banquo, apparizione dei Re, delirio del sonnambulismo di lady Macbeth) fortemente contrassegnati dal tema del sogno, del delirio, insomma dell’irreale.

 

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