Confiscati beni per un valore totale di un milione di euro a due malavitosi palermitani, implicati nelle stragi di Capaci e via D’Amelio. E’ il risultato condotto da un’indagine della Guardia di Finanza di Palermo che ha posto i sigilli al patrimonio di Salvatore Biondino, autista di Totò Riina, già condannato all’ergastolo per gli episodi in cui persero la vita Giovanni falcone e Paolo Borsellino, e Salvatore Biondo, che si occupò di occultare l’esplosivo e di trasportarlo nel cunicolo dell’autostrada dove viaggiavano Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e gli agenti di scorta. I cognomi dei due boss sono tra quelli di spicco del mandamento mafioso palermitano di San Lorenzo. Cinque locali commerciali di notevoli dimensioni, ospitanti tre ben avviate attività, e tre terreni destinati a parcheggio: questi i beni sotto sequestro. Le indagini patrimoniali, svolte dalle Fiamme Gialle, hanno fatto luce su un patrimonio che faceva riferimento ufficialmente a quattro prestanome, ma che in realtà era riconducibile agli esponenti di Cosa nostra.