Mafia, delitto La Torre, studenti: “Lotta dovere civico di tutti”

“Dobbiamo combattere le nostre paure e batterci per un’Italia libera dalle organizzazioni criminali, libera dal pizzo e libera dall’omerta’. Ogni cittadino deve saper riconoscere questo impegno come un diritto e un dovere civico e proseguire in questa ferma volonta’ che ha davanti a se’ gia’ un sentiero tracciato dagli uomini che sono stati uccisi per questo”. Lo dicono i giovani studenti dell’Iiss ‘Giuseppe Greggiati’ di Ostiglia (Mantova) intervenuti nel corso della manifestazione in ricordo del 37esimo anniversario dell’uccisione di Pio La Torre e Rosario Di Salvo, promossa dal Centro Studi Pio La Torre ed in corso di svolgimento presso il Cortile Maqueda di Palazzo dei Normanni a Palermo. “La mafia oggi e’ sicuramente meno visibile rispetto agli anni caldi del recente passato, oggi si e’ inserita in contesti economici e politici con estrema destrezza, tanto da essere poco percepita. La Lombardia – aggiungono – per esempio, e’ la quinta regione italiana per infiltrazioni mafiose, presenti soprattutto nel business del cemento e dello smaltimento dei rifiuti. La criminalita’ organizzata e’ ormai una metastasi diffusa su tutto il territorio nazionale. L’elemento chiave per combattere questo sistema e’ la conoscenza e quest’ultima inizia dai banchi di scuola ed ecco perche’ i giovani rappresentano il futuro di questa lotta”. “Non possiamo – avvertono i giovani ragazzi del liceo ‘Vittorio Emanuele II’ di Palermo – continuare a illuderci che la mafia sia una realta’ a noi estranea, relegata in specifici ambienti, cio’ significherebbe abdicare all’impegno personale da cui ogni cittadino non deve e non puo’ esimersi senza divenire complice della rete di paura, omerta’ e vile indifferenza su cui la mafia ha costruito il proprio potere”.

“La mafia, penetrata nel tessuto sociale e stratificatasi per anni in un contesto periferico in cui ha trovato terreno fertile, e’ diventata via via mal costume e come tale non ha avuto bisogno di manifestazioni eclatanti”, per i ragazzi dell’Iti “Michael Faraday” di Ostia. “Essa – proseguono – si e’ infiltrata piano piano tra l’indifferenza generale ed ha inquinato la citta’ che si e’ abituata alla corruzione, all’immobilismo, all’omerta’, al non vedere, al non sentire, al non denunciare, che ha visto crescere nuovi modelli vincenti in coloro che non rispettano le regole, negli arrampicatori sociali, negli opportunisti, nei corrotti. Le prime vittime di questo sistema malato sono i giovani, cui sono stati rubati i sogni, che respirano aria inquinata, che non riescono piu’ a credere alla giustizia, alla correttezza, alla lealta’, all’onesta’”. “L’eredita’ umana e politica di Pio La Torre e’ piu’ che mai viva. Il suo esempio – sostengono i ragazzi che prestano il servizio civile presso il Centro Pio La Torre – determina una presa di coscienza, conoscenza e partecipazione attiva sul territorio. Il costante ricatto dell’instabilita’ economica, specialmente in Sicilia, dove la criminalita’ organizzata e l’assenza di reali investimenti nel mondo del lavoro, ha portato noi giovani ad un progressivo abbandono del nostro territorio. E’ necessario occuparsi della formazione, di cui noi giovani siamo parte attiva, e proporre nuove prospettive lavorative e sociali per invertire la rotta perseguita sino ad oggi”.

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