“Chi sia Ciancimino Junior lo avevamo capito da tempo. Ma che l’icona dell’antimafia secondo la definizione del procuratore Ingroia, fosse anche ‘padrone’ di alcuni uffici della Procura di Palermo è scandaloso. Le intercettazioni ambientali riportate dal settimana Panorama sono allarmanti. Il figlio del boss don Vito avrebbe a piacimento attinto a notizie riservate attraverso un banale accesso ai computer del pm Ingroia. Episodi che, se confermati, appaiono inquietanti”. Il presidente del gruppo Pdl al Senato Maurizio Gasparri chiede al ministro della Giustizia Nitto Palma di avviare un’indagine per verificare se le affermazioni di Ciancimino Junior sono supportate dai fatti. “Perché aveva libero accesso agli uffici del pm?Come era possibile che nelle stanze di un procuratore fosse lasciato solo senza alcun controllo? E’ vero che in qualche circostanza è stato anche richiamato, come lui stesso dice in una intercettazione ambientale? Qualcuno allora in Procura sapeva?”, si chiede il senatore. “E forse sarebbe anche il caso che il Csm avviasse un’indagine disciplinare nei confronti di chi ha permesso tutto ciò. Aspettiamo di sapere – conclude Gasparri – quale è stato il ruolo dei vari protagonisti in tutta questa faccenda”.