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“Da tempo ripeto che sulla vergognosa resa dello Stato alla mafia nel 1993 si deve fare chiarezza. Le audizioni della Commissione Antimafia di questi ultimi giorni stanno mettendo in rilievo responsabilità che per troppo tempo sono state sottaciute, ed in particolare dell’ex presidente della Repubblica Scalfaro. Ieri Martelli, ministro della Giustizia prima di cedere il passo a Conso, quello che non firmò centinaia di 41bis per capi cosche, ha detto chiaramente che Scalfaro agiva come dominus, a capo di una strategia volta ad imporre allo Stato una resa alla mafia. Strategia che puntava su altri personaggi come il capo della Polizia Parisi ed il direttore del Dap Capriotti. Un groviglio di omissioni e bugie si sta lentamente sciogliendo, portando alla luce uno scenario inquietante dove chi doveva rappresentare e difendere lo Stato invece trattava con il suo nemico. Adesso scopriamo che Scalfaro, che si era eretto a uomo-simbolo della Costituzione, sarebbe stato invece protagonista di trame oscure. Siamo ancora lontani da un reale accertamento dei fatti e delle responsabilità, ma per fare questo è necessario che tutti dicano come andarono le cose in quegli anni. Il Popolo della Libertà non ha intenzione di fermarsi ed è pronto ad andare fino in fondo, in tutte le sedi opportune, per ristabilire la verità storica e politica”. Lo ha dichiarato il presidente del gruppo Pdl al Senato Maurizio Gasparri.
