“Da mesi e mesi ho detto con chiarezza quali sono le persone e le situazioni sulle quali si deve indagare per capire la verità della resa dello Stato alla mafia nel ‘93-‘94, e che portò alla cancellazione del carcere duro per centinaia di capi cosche. In questa vicenda non c’entra nulla il Quirinale di oggi, ma bensì il Quirinale di venti anni fa. Anche dai fatti che emergono in questi giorni abbiamo l’ennesima conferma che Oscar Luigi Scalfaro intervenne su una nomina a lui gradita all’Amministrazione penitenziaria, probabilmente funzionale alle scelte, sbagliate, che furono fatte in quel tempo. Ed in quei mesi al Quirinale c’era appunto Scalfaro, al ministero dell’Interno Mancino ed a Palazzo Chigi si alternarono Amato e Ciampi. E’ necessario che chi sa parli. In questi giorni il presidente Napolitano ha ribadito un forte e costante appello affinchè, con l’esatta conoscenza di ogni vicenda, si rafforzi la lotta alla criminalità organizzata. Purtroppo nella magistratura ci sono alcuni che usano un gran frullatore, mischiando leali servitori dello Stato con calunniatori di professione, politici che devono dare molte spiegazioni con Istituzioni che non dovrebbero essere sfiorate da attacchi e sospetti”. Lo ha dichiarato il presidente del gruppo Pdl al Senato Maurizio Gasparri.
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