PALERMO. I carabinieri hanno sequestrato immobili, per un valore di un milione di euro, intestati o riconducibili al collaboratore di giustizia Giovanni Brusca, già capo del mandamento mafioso di San Giuseppe Jato, catturato il 20 maggio 1996 e condannato per la strage di Capaci. Il provvedimento scaturisce da un’indagine della procura di Palermo iniziata nel 2009 e conclusa nel 2011, che ha bloccato un piano attuato da Brusca per recuperare alcuni immobili e denaro sequestrati e poi restituiti.
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