Coltivazioni decimate con interi raccolti di ortaggi invernali perduti e danni alle piante da frutta come agrumi e viti crollate sotto il peso della neve ma anche strage di centinaia di animali con la stima dei danni salita ad almeno 300 milioni di euro se si considerano anche le perdite commerciali dovute alle difficolta’ di consegna del latte e degli altri prodotti che si sono salvati dal gelo. E’ quanto emerge dal dossier della Coldiretti sugli effetti del maltempo che si e’ esteso dal sud al nord del Paese dove peraltro le gelate sono arrivate in certe zone dopo un insolito periodo di siccita’. Gli effetti del freddo – sottolinea la Coldiretti – si fanno sentire con un crollo della produzione del latte che si concentra soprattutto al nord dove si teme anche per il congelamento degli impianti di mungitura e di abbeveraggio mentre nel mezzogiorno si cominciano a fare i conti di una vera strage che ha portato solo in provincia di Taranto alla morte in azienda di 270 animali, di cui 115 pecore, 65 bovini, 40 vitelli e 50 agnelli e i numeri sono purtroppo destinati a salire.
Per effetto del maltempo e’ scesa fino al 50% – continua la Coldiretti – la produzione di latte negli allevamenti delle aree terremotate ma si registra anche un forte aumento degli aborti per lo stress termico a cui sono sottoposti gli animali che in grande maggioranza non possono essere ancora essere ospitati nelle strutture di protezione previste per affrontare l’emergenza, anche se e’ in corso una accelerazione nella realizzazione delle opere anche grazie all’ordinanza “azzeraburocrazia” che autorizza finalmente gli allevatori a comprare direttamente tutto cio’ che serve per garantire la continuita’ produttiva delle proprie aziende a fronte di un rimborso pubblico previsto fino al totale delle spese sostenute. Nei supermercati sono praticamente dimezzate – rileva la Coldiretti – le consegne di ortaggi invernali sugli scaffali per effetto del maltempo che ha falcidiato i raccolti delle regioni del centro sud dalle quali provengono, in questa stagione, la maggioranza delle produzioni presenti sul mercato. Dalle bietole agli spinaci, dalla lattuga ai cavoli, dai finocchi ai carciofi, dalle zucchine fino alle rape sono disponibili in quantita’ ridotte sugli scaffali di negozi e supermercati. Alcuni prodotti pero? – avverte la Coldiretti – sono gi? raccolti da tempo come mele, pere e kiwi e non sono dunque giustificabili eventuali rincari mentre rialzi alla produzione dovuti all’aumento dei costi di riscaldamento delle serre o alla ridotta disponibilit? di alcuni prodotti orticoli danneggiati dalle gelate non possono essere un alibi per speculazioni che danneggiano i produttori agricoli e i consumatori.