Un fenomeno strano, quello che gli esperti indicano con il termine tecnico “blizzard”. “Si tratta di neve e venti forti” spiega il meteorologo Francesco Nucera di 3bmeteo – per un nucleo gelido dalla Siberia che tra la serata odierna e la mattinata di venerdì entrerà prepotentemente in Pianura Padana portando un peggioramento delle condizioni del tempo. Il Blizzard, consueto sul Nord America, è piuttosto raro sulla Penisola tanto che l’ultimo episodio è relativo al Dicembre 2001. Il maltempo, non ancora esausto si porterà poi venerdì anche al Centro-Sud”. “Giovedì sera/notte i fenomeni inizieranno ad interessare dapprima il Triveneto per poi propagarsi velocemente ad Emilia Romagna, Lombardia e Piemonte. Si tratterà però di veloci fenomeni nevosi accompagnati da forti venti di bora che faranno assumere all’evento proprio caratteristica di blizzard”. Gli accumuli maggiori saranno più probabili a ridosso di Prealpi, pedemontane, zona Garda e vicentino, dove si potranno raggiungere i 5-10cm; altrove accumuli assai irregolari. Il tutto sarà poi associato a forti venti di Bora con raffiche anche superiori ai 100 km/h.
Emergenza neve su Emilia Romagna, torna la neve a Roma.
Venerdì il perno del maltempo si posizionerà sulle regioni centrali portando neve ovunque. Critica sarà la situazione su bolognese e Romagna, qui si aspettano ulteriori 30cm di neve. Neve abbondante oltre i 300m con accumuli superiori ai 30/40cm.
Neve a Firenze, Perugia, L’Aquila, Ancona e Pescara. Torna la neve a Roma per la seconda volta in meno di una settimana, evento davvero storico (mai così tanta neve dal Febbraio 86).
“Questo fenomeno” spiega Nucera “si verifica in Italia quando un nucleo gelido artico in quota irrompe velocemente. Oltre alla neve, l’altro elemento per definire il blizzard è il vento forte, superiore a 70 km/h: il calo di pressione sottovento le Alpi innesca la genesi di venti di richiamo da Est Nord Est che, discendendo dalle Alpi Carniche, accelerano la propria corsa”. Le velocità più elevate di questo vento si sviluppano quando la massa d’aria fredda in arrivo dai Balcani verso l’Italia ha uno spessore originario tra i 2,5 ed i 3,5 km, come in questo caso. “Il vento freddo che stramazza al suolo si comporta come un fronte freddo vero e proprio che sollevando forzatamente l’aria umida al suolo provoca le nevicate” conclude Nucera.