I settori del terziario più sensibili al distanziamento sociale come alloggio e ristorazione e arte/intrattenimento saranno lenti a riprendersi nel 2021, con tassi di crescita annuali significativamente inferiori ai cali registrati l’anno scorso. Ma ci aspettiamo che l’eventuale diffusione dei vaccini permetta all’attività economica di tornare più vicina alla “normalità” pre-pandemia nel 2022. E’ quanto emerge dalla recente analisi dell’osservatorio del terziario Manageritalia.
“Non possiamo permetterci -afferma Mario Mantovani, presidente Manageritalia- di mettere in dubbio la ripresa economica e di conseguenza quella sociale. Questo è un realismo che va ben oltre l’aspetto economico e tocca il bene comune a livello di regole di convivenza e salute pubblica. Il green pass e l’ottimale gestione delle attività economiche, in sinergia con gli aspetti sanitari, sono una garanzia per tutti noi e anche un incentivo a dare fiducia al nostro Paese per chi, anche dall’estero, vuole venire a fare turismo e a ridare slancio all’economia più in generale”.
“Siamo in linea con quanto affermato dal premier Mario Draghi –aggiunge Mantovani- sulla necessità del green pass per evitare ulteriori chiusure e lockdown, anche solo parziali, e tenere aperte le attività economiche. Un viatico determinante non solo per il periodo estivo, ma soprattutto per mantenere condizioni di diffusione del virus che non pregiudichino la ripresa dell’attività a settembre sia sul fronte economico sia su quello sociale, con la scuola al primo posto”, continua.
“Tutti i cittadini, ma ancor più imprenditori, manager, lavoratori, professionisti e tutti gli attori del mondo del lavoro, devono trovare in opportune regole emanate dallo Stato il filo conduttore alla base degli sforzi comuni per ritornare a crescere in uno scenario che impone forti innovazioni e cambiamenti. Senza questa determinante base di partenza anche l’impatto dei fondi del Pnrr e della fiducia nella ripresa rischiano di perdere smalto ed efficacia”, aggiunge Mantovani.
“Immaginiamo che la scelta dei settori e delle situazioni da regolamentare per primi, anche quelle che si svolgono all’aperto, derivi – chiude Mantovani- da chiare evidenze scientifiche sulle maggiori probabilità di contagio, che sarebbe molto utile vedere pubblicate e analizzate. Auspichiamo che la stessa rigorosa analisi sia applicata a tutti gli ambiti e settori, in particolare agli altri luoghi di lavoro e ai trasporti”.