Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha convocato per le 17 al Quirinale il presidente della Camera, Roberto Fico, che lo ha raggiunto con una decina di minuti d’anticipo arrivando a piedi, circondato da fotografi e cameraman, camminando tra turisti e passanti e salendo dalla scalinata lungo via della Dataria.
Pochi minuti più tardi, la conferma che «il presidente della Repubblica ha conferito al presidente della Camera il compito di verificare un’intesa per una maggioranza parlamentare tra il Movimento 5 Stelle il Pd per costituire il governo. Mattarella ha chiesto a Fico di verificare entro giovedì».
Dopo il fine settimana di riflessione, il capo dello Stato ha riunito in mattinata i consiglieri per valutare come procedere: toccherà dunque a Fico (com’era previsto) il nuovo incarico esplorativo “largo”, dopo il mandato alla presidente del Senato, Maria Elisabetta Casellati.
«Stateci vicino nelle prossime ore, saranno cruciali – ha scritto Luigi Di Maio su Facebook – Attendiamo le decisioni del presidente Mattarella, che sta conducendo al meglio questa delicata fase con grande responsabilità istituzionale e secondo le prerogative stabilite dalla Costituzione».
Intanto, dopo la vittoria del centrodestra alle Regionali del Molise , Salvini rilancia: «Facciamo veloce, noi abbiamo le idee chiare e infine se ognuno scende dal piedistallo in una settimana daremo il governo agli italiani».
E poi rivolgendosi a Di Maio: «Lo dico da leader del centrodestra, mettiamoci al tavolo. Riforma delle pensioni, riforma del lavoro, riduzione delle tasse, blocco degli aumenti dell’Iva e delle accise, blocco e controllo dei confini e in qualche giorno si dà un governo che dura cinque anni a questo Paese. Se tutti scendono dal loro piedistallo e si parla di cose e non di nomi, non c’è problema. Il voto molisano ne è la rappresentazione evidente».
«Con Fico ci incontriamo, spero già domani e gli ribadirò questo -aggiunge ancora Salvini – il voto degli italiani è chiaro, il voto dei molisani è chiaro come lo sarà tra qualche giorno il voto dei cittadini del Friuli Venezia Giulia quindi partiamo. Si è parlato anche troppo, le imprese e le famiglie non possono aspettare. Noi siamo pronti, ci sediamo attorno ad un tavolo con gli altri e per cinque anni ricostruiamo questo Paese».
M5S, pronto il “contratto” per il governo dell’Italia
Un accordo per il governo dell’Italia «tra Movimento 5 stelle e…», seguito da 10 punti-priorità spiegato in 28 pagine. È la bozza del contratto elaborato per il Movimento 5 stelle dal “comitato scientifico”, coordinato dal professor Giacinto Della Cananea e diffuso sul blog delle Stelle con un post del leader Luigi Di Maio : «Sono emozionato ed orgoglioso di pubblicare la prima stesura del contratto di governo con il quale vogliamo realizzare il cambiamento che gli italiani aspettano da tanto tempo», esordisce.
Obiettivo del comitato era studiare punti di contatto e distanze tra il Movimento, la Lega e il Pd. Ed entrambe emergono: «In alcuni casi sussistono significative convergenze per quanto riguarda sia i fini sia i mezzi – si legge nella bozza – In altri casi le divergenze sono molto accentuate, se non radicali per quanto concerne i fini (per esempio nel modo di concepire il sistema pensionistico) o i mezzi (per esempio gli strumenti per contrastare la povertà e l’organizzazione della giustizia penale)».
Ogni tema viene messo a confronto, graficamente con tabelle, tra M5s, Pd e Lega. Punto numero uno: «costruire un futuro per i giovani e le famiglie» che si traduce concretamente in politiche di sostegno alle famiglie, ampliamento dei servizi per la prima infanzia e di quelli per la cura delle persone a carico. Il secondo punto resta nelle vicinanze e mira alla lotta a povertà e disoccupazione: non si cita il reddito di cittadinanza ma un più generico «potenziamento degli attuali sistemi di sostegno al reddito». Terza priorità punta a «ridurre gli squilibri territoriali», che si concretizza nella necessità di garantire sicurezza e legalità, migliorare le infrastrutture e promuovere il sostegno pubblico alle opere di interesse collettivo.
Seguono i temi della sicurezza e giustizia: «deve essere potenziata all’interno e al’esterno del Paese», nel primo caso allargando gli organici e puntando sugli «strumenti di azione». Al quinto punto campeggia la sanità, con la missione di rilanciare il servizio sanitario nazionale. Soprattutto con maggiori finanziamenti e una gestione trasparente delle risorse. Un occhio poi al mondo delle imprese, definite «preziosa risorsa per l’Italia», che vanno tutelate e promosse ad esempio attraverso la digitalizzazione, l’abolizione delle imposte sui negozi sfitti, interventi specifici per le banche ma guardando anche al mondo dell’agricoltura. Impegno di peso quello al settimo punto, intitolato «per un nuovo rapporto tra cittadini e fisco».
Non a caso l’obiettivo è «ripensare l’impostazione complessiva dell’amministrazione fiscale e delle liti che la riguardano», puntando il dito contro la mancanza di cura nei riscontri e nei calcoli, i ritardi nel dare risposte e informazioni. Altrettanto arduo l’impegno successivo che guarda agli investimenti nelle infrastrutture, utile alla disoccupazione da un lato e all’aumento della produttività e competitività dall’altro. Per farlo il comitato suggerisce l’idea di «un’unica cabina responsabile per il digitale». Altra sfida è quella ambientale in ottica di sviluppo sostenibile (l’espressione è evidenziata in grassetto) lanciando green economy, contrasto ai cambiamenti climatici, processo di decarbonizzazione. Passaggio velocissimo sui rifiuti: si chiede «una politica più avanzata e mirata».
L’ultimo punto (intitolato tagli agli sprechi) è la summa degli altri, visto che si puntualizza: «Gli obiettivi, le azioni e le misure non potranno essere realizzati senza un complessivo miglioramento dell’organizzazione e del funzionamento delle pubbliche amministrazioni». Si chiedono quindi taglio degli enti inutili, dirigenti imparziali, razionalizzazione della spesa pubblica. Contro la corruzione, la soluzione proposta è semplificare i procedimenti amministrativi perché, si legge nella bozza di contratto, «è nell’incertezza sulle regole da seguire e sui tempi per attuarle che si crea l’ambiente malsano in cui alligna la corruzione».