È ormai da un po’ di tempo che sentiamo ripeterci che gli insetti saranno il cibo del futuro. Il motivo risiede nel fatto che siano essenzialmente ricchi di proteine e di altri importanti nutrienti e, con un costo economico ed ecologico decisamente minore, potrebbero sostituire completamente la carne o anche altri tipi di alimenti. Il futuro va inevitabilmente in quella direzione, nonostante le forti resistenze di chi trova disgustoso nutrirsi di insetti.
Quello che in molti non sanno, però, è che gli insetti fanno già parte abitualmente della nostra dieta, anche se non lo sappiamo. E non dobbiamo soffermarci ad alcuni cibi particolari come il casu marzu sardo o formaggi similari che esistono in giro per l’Italia, che contengono larve della mosca casearia.
Ad esempio, quanti di voi sanno che il colorante rosso di molti prodotti alimentari (bibite e cocktail come lo spritz, lo yogurt, i succhi di frutta e le caramelle gommose) provengono in realtà da un insetto, la cocciniglia? L’ingestione di insetti, inoltre, può aver luogo anche attraverso il consumo di barrette di cioccolato, insalata, marmellate, succhi di frutta, funghi porcini, passate di pomodoro e farine dove sono in genere presenti parti di insetti…
E a proposito di farine, da gennaio 2023 la farina di grilli può essere commercializzata in tutti i paesi dell’Unione Europea, compresa l’Italia. Si tratta di uno dei prodotti a base di insetti più facilmente utilizzabile per la produzione di dolci, pane, pasta o biscotti… Ricca di proteine, è completamente sicura dal punto di vista sanitario, con l’eccezione delle persone che presentano l’allergia alla chitina, una proteina contenuta nel carapace dei grilli.
Per il resto, tuttavia, si parla di un prodotto dall’alto valore nutrizionale ed alimentare, nonché di una soluzione per cercare di ridurre l’impatto ambientale. L’unico problema sembra essere il prezzo, attualmente sui 70 euro al chilo…