Manifestante ucciso in una sparatoria in Texas

La striscia di sangue negli Stati Uniti non si ferma. Nella giornata di sabato 25 luglio 2020 un manifestante è stato ucciso in una sparatoria in Texas. La notizia, come riportato da ‘La Repubblica’, è stata confermata anche dalla polizia locale che ha precisato come “gli agenti stavano monitorando le proteste quando c’è stata la sparatoria. La vittima aveva un facile, si è avvicinato a un veicolo ed è stato ferito dall’occupante“. Il decesso è avvenuto poco dopo in ospedale.

La polizia ha fermato il presunto sospetto. L’uomo ha collaborato alle indagini e nelle prossime ore si cercherà di ricostruire meglio la dinamica di questa sparatoria. Un episodio che è strettamente collegato con le proteste che ormai da mesi vanno avanti negli Usa per la morte di George Floyd. Manifestazioni destinate a durare ancora per diverso tempo visto che non sembra esserci intenzione da parte dei cittadini americani di mettere fine a questi cortei.

oDa ormai oltre due mesi negli Stati Uniti vanno in scena proteste. Manifestazioni che, in un primo momento, sono state anche violente, ma ora i cortei sono diventati pacifici con molti cittadini americani che chiedono la riforma delle forze dell’ordine. L’ultima vittima è stata registrata in Texas dove un uomo ha perso la vita in una sparatoria durante una manifestazione. Il responsabile è stato fermato dagli inquirenti che stanno cercando di ricostruire meglio la dinamica di quanto accaduto. Episodio che ha provocato le proteste da parte dei cittadini di Austin protagonisti già della protesta dei giorni scorsi. Cortei che non sono destinati a fermarsi e che continueranno nelle prossime settimane per chiedere una riforma della polizia per cercare di evitare episodi successi in passato.

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