Manifestazione della Lega a Roma con Salvini: “Niente e così sia…”

Il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, infiamma piazza del Popolo, attaccando a testa bassa il presidente del Consiglio e insultando all’ex ministro del Welfare, Elsa Fornero. Piazza del Popolo si è riempita per metà di militanti della Lega nord e dei manifestanti. Nella piazza, colorata di verde e bianco da bandiere e striscioni, spiccano le magliette autografate da Salvini con la scritta ‘Renzi a casa!’, mantra della manifestazione alla quale sono stati invitati anche gli esponenti di Casapound arrivati in alcune centinaia. In piazza qualche cartello con l’immagine di Benito Mussolini. La foto che figura sui cartelloni ritrae il saluto romano del Duce. Accanto la scritta ‘Salvini ti aspettavo’. Presenti in piazza anche alcuni rappresentanti del movimento ‘Noi con Salvini’ provenienti dalla Sicilia e dalla Calabria e Flavio Tosi, il sindaco ‘ribelle’ di Verona. Casapound si è schierata a sostegno del leader della Lega. Condividiamo ogni singola parola, ha detto dal palco di ‘Renzi a casa’ il vice leader di Casapound Simone Di Stefano, del progetto di Matteo Salvini. Un progetto che si fonda su tre capisaldi: no euro, stop agli immigrati e gli italiani prima di tutto. Dunque noi sosteniamo assolutamente Salvini, l’unico leader da contrapporre a Renzi. Non ce ne sono altri, e siamo convinti che uniti arriveremo presto alla vittoria. “Il problema non è Renzi, lui è una pedina, è il servo sciocco a disposizione di Bruxelles”, ha attaccato Salvini dal palco. E’, in pratica, una sfida a Renzi. “Renzi ha scelto i grandi, Confindustria, Autostrade, Marchionne, le società di gioco d’azzardo e Equitalia. Oggi lanciamo la sfida dell’Italia dei piccoli, dei medi, degli artigiani, degli imprenditori e dei produttori. Da Roma parte la sfida per conquistare il Paese. Oggi lanciamo un percorso, ma non solo per il centrodestra, perché ambisco a parlare a tutti, anche ai delusi di Renzi e agli ex grillini”. Poi, dopo aver auspicato le dimissioni del governo, ha aggiunto: “Cancelleremo la legge Fornero e vaffa… alla Fornero e a chi l’ha portata al governo”. Nel suo comizio, il segretario della Lega ha fatto più volte riferimento ai “comunisti”. Nulla di nuovo, tanto in pratica quanto in teoria, visto che rispolvera un leit motiv caro a Berlusconi. Importante non è quindi una proposta che rifugga dalle aggressioni, ormai più che scontate. Importante è per Salvini avere un presunto avversario su cui lanciare scomuniche ed aggressioni. E non perde un colpo il segretario leghista che, just in time, usa l’assassinio del leader dell’opposizione in Russia, teorizzando sui rapporti fra l’Europa e Mosca: “La Russia deve essere un alleato contro il terrorismo. Se il nemico è quello che taglia le gole, allora ci si allea con Putin. Si è svegliato anche quel frescone di Renzi che è andato in Russia. Le sanzioni sono una cosa demenziale. La Russia è una potenza con cui dialogare e non con cui litigare”. Agghiacciante è l’uso dei termini “frescone”, usato per Renzi, e “demenziali” usato per le sanzioni. La Russia è una potenza con cui dialogare e non litigare…Il viaggio in Russia non avrà certo fatto del bene a Salvini, offuscando i suoi pensieri, perché, a dire il vero, nessuno ha mai ipotizzato, in Italia, di litigare con la Russia. Meno che mai il premier Matteo Renzi che non aveva bisogno di “svegliarsi”. A dare il segno di come poteva andare la giornata è stata la rivolta di ieri degli antagonisti, e gli scontri con le forze dell’ordine. In piazza Vittorio, da dove è partito alle 14 il corteo dei movimenti, le forze dell’ordine hanno installato grate alte oltre due metri. Le strade limitrofe sono state chiuse da blindati della polizia, con il sindaco Marino in contatto costante con il questore per monitorare la situazione. Il dispositivo di sicurezza organizzato a Roma in occasione della manifestazione della Lega è stato ferreo. Si temevano scontri nella Capitale, visto che in contemporanea si è svolto il corteo dei movimenti sociali, dell’estrema sinistra e degli antagonisti per contestare l’iniziativa del leader del Carroccio. Erano quattromila gli agenti delle forze di polizia per proteggere la manifestazione della Lega e tutelare il suo diritto a manifestare, come già assicurato dal ministro dell’Interno, Angelino Alfano: “Come è noto non condivido nulla di quello che dice Salvini, ma il suo diritto a manifestare è sacro, perché è un importante pezzo della democrazia italiana. Perciò sarà protetto il suo diritto impiegando 4mila uomini delle forze dell’ordine, per impedire che chi vuole usare la violenza per interferire contro la manifestazione della Lega non possa farlo”. Matteo Salvini è andato a valanga dal palco della manifestazione scagliandosi contro il governo e contro l’Ue: “Non è il problema Renzi, né tanto meno Alfano, che poi è un problema per se stesso. Il problema è questa Europa che vuol decidere per noi”. Ha spiegato, poi, di non voler descrivere la manifestazione come l’inizio di una sua scalata al centrodestra del dopo Berlusconi. “Proponiamo un percorso politico, economico e culturale alternativo a Renzi, alla Merkel e all’Europa. Da Roma parte la sfida per conquistare il Paese. Non temo disordini perché Roma è una città civile, una città stupenda, colorata, arrabbiata ma pacifica e conto che polizia e carabinieri possano fare tranquillamente il loro lavoro, ed oggi sia una giornata di festa”. Dal palco della manifestazione leghista hanno parlato anche esodati e rappresentanti del mondo delle categorie. Quanto ai rapporti con Forza Italia, Salvini ha detto: “Gli accordi politici, partitici sono la vecchia politica. Noi abbiamo candidati, Luca Zaia in Veneto, Edoardo Rixi in Liguria, Claudio Borghi in Toscana. Se Forza Italia ci sta, è la benvenuta, se Forza Italia guarda ad Alfano e al ministro dell’invasione clandestina per noi non si può fare niente”. Quanto alla ricomposizione della frattura con Flavio Tosi proprio in Veneto, interpellato poco prima dell’intervento, Salvini aveva risposto “una cosa alla volta.”. Sull’argomento è intervenuto lo stesso Tosi,  presente anche lui a Roma, anche se non dal palco della manifestazione. “La rottura dipende da chi la vuole, noi non la vogliamo. Abbiamo posto dei paletti in base allo statuto della Lega”, ha detto il sindaco di Verona. Quando Salvini, aprendo il suo discorso, ha citato Matteo Renzi la piazza ha risposto in coro con un ‘vaffa’, ripetuto ogni volta che il nome del premier veniva citato. Salvini ha scherzato con il pubblico: “Non fatelo altrimenti ci dicono che siamo maleducati e poi Renzi inventa una tassa pure su questo”. Salvini è tornato anche a parlare di immigrati e dei rom: “No ai campi rom. Basta. Andate a fare i rom da qualche altra parte, prima vengono i nostri disoccupati. Domani mi arriverà una diffida della presidenza del Consiglio, ma io mi ci soffio il naso”. Presenti in piazza anche alcuni rappresentanti del movimento ‘Noi con Salvini’ provenienti dalla Sicilia e dalla Calabria. Al corteo anche un gommone con la scritta ‘Roma ti respinge’. Molti commercianti, al passaggio del corteo hanno deciso di chiudere la propria attività. All’iniziativa del Carroccio ha partecipato anche Umberto Bossi.

Roberto Cristiano

 

 

 

Circa redazione

Riprova

Continua lo scontro a distanza governo-magistratura, allarme dei magistrati: “Le norme del governo metteranno in ginocchio le Corti d’Appello”

Negli ultimi mesi, il tema dell’immigrazione ha riacquistato centralità nel dibattito politico italiano, soprattutto in …

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com