Grande confusione e tensione a Bologna, davanti la sede di Bankitalia. Un centinaio di studenti, ha tentato di entrare nel palazzo di piazza Cavour. Davanti all’ingresso, erano schierati polizia e carabinieri in assetto antisommossa. Di fronte alla pressione del gruppo di giovani, sono partite le manganellate e una breve carica. I ragazzi si sono riparati utilizzando scudi di polistirolo.
L’azione delle forze dell’ordine ha fatto uscire i manifestanti dal portico. L’intenzione del corteo, era di protestare contro il debito. Hanno esposto striscioni e hanno simulato una processione, portando a braccio una statua di “Santa Insolvenza”.
– “Una ragazza è stata colpita, ferita alla bocca, siete vergognosi”.Lo ha detto Gianmarco De Pieri,leader del centro sociale Tpo, con un megafono, durante la protesta degli ‘indignati’.Sul posto è arrivata un’ ambulanza per medicare Martina,23 anni,con la bocca sanguinante. Dopo un ultimo lancio di uova e di palloncini di vernice contro il palazzo e contro le forze dell’ordine, gli ‘indignati’, studenti e gruppi dei centri sociali,sono partiti in corteo,per le strade del centro:”La giornata non finisce qui”,hanno gridato.
Quando il corteo ha tentato per la seconda volta l’irruzione nella banca, con l’intenzione di consegnare all’interno una copia della lettera che la Bce ha spedito al Governo, di nuovo c’é stata una carica in strada. Alla quale si è aggiunto un altro gruppo di poliziotti, attestato poco distante, che è andato contro i manifestanti prendendoli, oltre che di fronte (cioé dall’ingresso del palazzo), anche da un lato, in mezzo alla strada. Di nuovo sono partite le manganellate. Dagli studenti c’é stato un lancio di oggetti.
Inneggiando al ‘default’ e al grido di “vi pignoriamo” la manifestazione degli ‘Indignati’ bolognesi ha invaso l’ufficio notifiche, esecuzioni e protesti della Corte d’Appello, in vicolo Monticelli, cuore del centro storico. Dopo essere saliti al primo piano del palazzo, utilizzando come ariete un paletto di metallo, alcuni manifestanti hanno sfondato il portone dell’ufficio notifiche. Sono entrati e hanno preso documenti, registri e cartellette e li hanno strappati e lanciati da una finestra.
Tutto è avvenuto davanti ai dipendenti, allibiti. “Dove c’erano lavoratori che rischiavano la propria incolumità – hanno spiegato questi ai cronisti – , non c’era nessuno. Avevamo chiamato la polizia. Ci doveva essere”. La manifestazione, poi è di nuovo proseguita con un corteo, scortata da polizia municipale e agenti della Digos.