Manley già al lavoro, ad interim responsabile anche area Emea

Il cambiamento ‘improvviso e drammatico’ al vertice di Fca con la malattia di Sergio Marchionne e la nomina repentina di Mike Manley come amministratore delegato dell’ex-Lingotto è considerata una ‘cattiva sorpresa’ dagli analisti finanziari. E’ quanto si legge in alcuni report che circolano nelle sale operative, in cui viene sottolineato che sia Fca che Ferrari saranno sotto pressione nel breve termine in quanto gli investitori non amano le cattive sorprese e l’incertezza. Soprattutto alcune speculazioni su operazioni di acquisizioni potrebbero ricominciare adesso, che la leadership del Gruppo si è indebolita. Proprio oggi, in una giornata difficile per il settore automobilistico in Asia a causa dei dazi Usa, Hyundai ha guadagnato il 2% a Seul. Il Gruppo coreano aveva smentito a fine giugno un ritorno di fiamma su un interesse per Fca.

L’amministratore delegato di Fca , Mike Manley, assume ad interim la carica di Chief Operating Officer dell’Emea. Lo rende noto Fca in un comunicato nel quale ufficializza l’uscita dal gruppo di Alfredo Altavilla per perseguire altri interessi professionali.Altavilla lavorerà con Manley fino alla fine di agosto – spiega Fca – per assicurare il proprio supporto durante la transizione. Le attività di Business Development a livello globale saranno riorganizzate a riporto di Richard Palmer, Chief Financial Officer e Responsabile Systems and Castings.

Alfredo Altavilla, responsabile dell’area Emea per Fca ha rassegnato le dimissioni dal gruppo. La notizia non è stata confermata ufficialmente dall’azienda. Altavilla era uno dei manager in corsa per la successione di Sergio Marchionne e ha deciso di lasciare dopo la scelta dell’azienda di Mike Manley. Altavilla, tarantino, 55 anni, in Fiat da 20 anni e a lungo braccio destro di Marchionne, è entrato nel consiglio di amministrazione di Telecom, su proposta del fondo americano Elliott. In passato era stato indicato come possibile erede di Mauro Moretti alla guida di Finmeccanica. Laureato alla Cattolica di Milano in Economia e commercio, con la tesi ‘Il modello del ciclo di vita applicato al settore automobilistico: il caso Uno’, Altavilla ha guidato l’ufficio di rappresentanza Fiat a Pechino e la joint venture Tofas in Turchia. E’ stato l’uomo della trattativa con Gm, testimone al fianco di Marchionne, a New York, del blitz grazie al quale l’ad ha chiuso con la casa di Detroit la put option portando a casa 2 miliardi di dollari. Anche nei negoziati per la conquista di Chrysler, Altavilla ha avuto un ruolo importante ed è stato uno dei protagonisti. Sposato, un figlio, appassionato di moto e tifoso dell’Inter, ha guidato anche Fiat Powertrain Technologies.

Il presidente di Fca, John Elkann, ha scritto una lettera ai dipendenti  dopo la nomina di Mike Manley come amministratore delegato del gruppo, nell’ambito degli avvicendamenti seguiti al peggioramento delle condizioni di salute di Marchionne: ‘Siamo eternamente grati a Sergio’, ha scritto. Elkann si è detto inoltre certo del supporto dei lavoratori nei confronti del nuovo ad.

‘Mi addolora la notizia che Marchionne stia male e in un momento così difficile credo ci voglia rispetto per il dolore dei suoi familiari, dei suoi più cari amici e dei suoi collaboratori’,  così il vice premier e ministro del lavoro e dello Sviluppo Luigi Di Maio all’Ansa. ‘Non l’ho incontrato ma i nostri staff – racconta Di Maio – erano in contatto da qualche settimana e mi dispiace di non aver avuto modo di confrontarmi con lui sul futuro dell’auto elettrica, era una mia intenzione farlo.

Intanto Manley è già al lavoro: il primo appuntamento in agenda è la riunione a Torino, al Lingotto, del Gec (Group Executive Council), l’organismo decisionale del gruppo, costituito dai responsabili dei settori operativi e da alcuni capi funzione e guidato dall’amministratore delegato.

Le strategie del gruppo, oggi e martedì, saranno sul tavolo del Gec (Group Executive Council), l’organismo decisionale del gruppo, costituito dai responsabili dei settori operativi e dai capi funzione.

Al Lingotto ci saranno circa venti top manager che in questi anni hanno fatto riferimento a Sergio Marchionne e ora dipenderanno da Manley: è la prima riunione esecutiva della nuova era ma non ci sono decisioni sconvolgenti da prendere. La scelta è di andare avanti con il piano industriale presentato il primo giugno a Balocco, la parola d’ordine è continuità. I fari sono puntati anche su Piazza Affari per capire quale sarà, domani alla riapertura, l’impatto della svolta sui titoli del gruppo. Poi, mercoledì, ci sarà l’approvazione dei conti del secondo trimestre 2018, con l’annunciato azzeramento del debito.

A Manley si rivolgono anche i sindacati che sollecitano un’accelerazione degli investimenti per garantire la piena occupazione mantenendo l’Italia centrale nella strategia dei tre principali brand, Jeep, Alfa Romeo e Maserati.

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