E’ iniziato a Palazzo Chigi il vertice di maggioranza sulla manovra che segue gli incontri tra il premier Giuseppe Conte, il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri e le delegazioni dei singoli partiti. Gli ultimi in ordine di tempo ad essere ricevuti sono stati i rappresentanti di Leu, Roberto Speranza, Federico Fornaro e Maria Cecilia Guerra. Al vertice che precede il Consiglio dei ministri, a quanto si apprende, partecipano i capi delegazione dei partiti di maggioranza. Nel corso degli incontri bilaterali di oggi a palazzo Chigi sarebbero stati superati alcuni nodi come quello dei pos e la questione del carcere agli evasori. Temi che saranno definiti – si spiega in ambienti qualificati di governo – nel vertice di maggioranza in corso in questi minuti. Resterebbe ancora da definire il capitolo delle partite Iva
Il Pd, a quanto si apprende, ha difeso nell’incontro a Palazzo Chigi l’impianto della manovra e chiesto il taglio delle commissioni bancarie sui pos e di semplificare le norme per partite Iva in regime forfettario sotto i 65mila euro. I Dem hanno inoltre chiesto il reintegro in legge di bilancio del Fondo Imu-Tasi per i Comuni e l’abolizione delle comunicazioni trimestrali Iva “per semplificare la vita alle imprese e agli autonomi”.
Durante l’incontro sulla manovra tra il premier Giuseppe Conte, il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri e le delegazioni dei singoli partiti, sembra che sia stato raggiunto un accordo. Secondo quanto riporta l’Ansa, sarebbero stati superati alcuni punti controversi come quello dei pos e la questione del carcere agli evasori.
Stando a quanto riferisce l’Adnkronos, l’entourage del premier mette le mani avanti: prima di parlare d’intesa si dovrà attendere la fine del vertice di maggioranza.
Il premier Conte ha incontrato le singole delegazioni una alla volta, per cercare di mediare tra le varie parti e placare le tensioni che hanno agitato il governo negli ultimi giorni.
Resta ancora un’incognita il tema della flat tax alle partite Iva.
Il Consiglio dei ministri, inizialmente previsto alle 21 con oggetto il decreto legge terremoto, potrebbe iniziare non molto dopo le 23.
Nella nota di Italia Viva si precisa: “Noi abbiamo una soluzione per abolire la Sugar tax e sulle partite Iva, ma anche sulla casa, a partire dalla cedolare secca. Se non le accolgono oggi, le accoglieranno in Parlamento”.
Le fonti infine affermano: “Su quota 100 presenteremo un emendamento che sarà respinto in Aula ma che noi depositeremo lo stesso”.
Nel giorno in cui la Commissione europea annuncia l’invio all’Italia di una lettera con una richiesta di chiarimenti su alcuni aspetti della manovra, il presidente del Consiglio e il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri siedono a un tavolo i rappresentanti di M5s, Pd, Iv e Leu. Non ci sono solo le richieste perentorie dei Cinque stelle, ma anche i desiderata dei singoli partiti, che rischiano di trasformare il percorso parlamentare in un assalto alla diligenza pieno di insidie, visti i numeri risicati. Se non si abbassa la temperatura politica e non si stabilisce un metodo – osservano da Pd e Leu – diventa davvero difficile andare avanti.
Una intesa di massima ci sarebbe sull’idea di modificare le multe per chi rifiuti l’uso del pos (insieme a un abbassamento delle commissioni) e sull’inasprimento del carcere agli evasori oltre i 100mila euro, mentre ci sarebbero dubbi del ministero dell’Economia sulla possibilità di eliminare i nuovi vincoli di reddito e di spese per le partite Iva che godono della flat tax al 15% fino a 65mila euro. Ma con il passare delle ore si sommano le richieste dei partiti: il Pd porta a Palazzo Chigi la richiesta di ripristinare il fondo Imu-Tasi per i Comuni e abolire le comunicazioni trimestrali Iva, “per semplificare la vita alle imprese e agli autonomi”. Italia viva insiste con l’abolizione di quota 100 ma soprattutto della Sugar tax da 200 milioni. Sia Pd, che Iv e Leu, poi avrebbero dubbi sulla richiesta di M5s di introdurre subito nel decreto fiscale il carcere agli evasori.
I Cinque stelle ribadiscono una ad una le richieste sbandierate nel weekend, da carcere e confisca per gli evasori (su cui il premier concorda), fino allo stop alle multe sui pos.
Non risultano invece contatti tra Conte e l’altro azionista di maggioranza critico, Matteo Renzi: i due non si sentirebbero ormai da settimane. Matteo Renzi, intanto, boccia la sugar tax. “Abbiamo bloccato i 23 miliardi di Iva e oggi sono rimasti 200 milioni di sugar tax, e io non sono d’accordo. Dobbiamo prendere l’impegno a evitare anche la sugar tax”.
Dario Franceschini prova a stemperare le tensioni invitando tutti ad avere “buonsenso ed equilibrio, senza risse”. Anche Romano Prodi, che bacchetta Maria Elena Boschi sull’attacco al Pd sulle tasse, invita a tenere duro sulla lotta all’evasione.
Il Consiglio dei ministri di stasera – puntualizza anche il ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano – deve deliberare in via definitiva la manovra, cosa che abbiamo già fatto, ma ci sono alcun dettagli tecnici da definire. Nessuno però deve mettere in discussione il lavoro fatto e, soprattutto, gli accordi che abbiamo sottoscritto quando abbiamo dato vita al governo”.
E mentre il vertice era ancora in corso, è trapelata l’indiscrezione relativa al fatto che è stato trovato un accordo sui Pos, nel dettaglio sulla necessità di abbassare le commissioni bancarie prima di introdurre l’obbligo per i commercianti di dotarsene: questo uno dei punti più contestati dai grillini. E ancora, il governo delle manette avrebbe trovato la quadra pure sull’inasprimento delle pene per il carcere ai grandi evasori fiscali.
E’ terminato dopo circa due ore a Palazzo Chigi il vertice di governo sulla manovra. Subito dopo è cominciato il Consiglio dei ministri.
L’applicazione obbligatoria di sanzioni sui Pos, a quanto si apprende, è posticipata al luglio del 2020, nell’attesa di un accordo sull’abbassamento dei costi delle commissioni delle carte di credito. L’accordo, si apprende ancora, vede la soddisfazione del M5S. “Così non si criminalizzano i commercianti”, viene spiegato.
La stretta sul carcere agli evasori arriverà con il decreto fiscale. E’ questo, secondo quanto si apprende, uno dei punti su cui si è trovata una intesa in maggioranza. Le norme entrerebbero in vigore però alla data di conversione del decreto.
Nel dl fisco, oltre all’inasprimento delle norme penali, per i grandi evasori entra la confisca per sproporzione. E’ quanto si apprende da fonti di governo che spiegano come ambedue le norme entreranno in vigore dopo la conversione in legge del decreto da parte del Parlamento.
Intanto – secondo quanto riferiscono fonti Ue – la Commissione Ue invierà oggi all’Italia una lettera per chiedere informazioni supplementari sulla bozza di legge di Bilancio presentata la scorsa settimana. Anche altri Paesi, tra cui la Spagna, riceveranno simili richieste di chiarimenti. Il governo si prepara a rispondere alle richieste della commissione Ue sulla manovra entro mercoledì 23 ottobre. Secondo quanto si apprende, la risposta a Bruxelles rientra in un percorso di dialogo che sta avvenendo in totale trasparenza. La Ue, viene spiegato, non dovrebbe mettere in discussione impianto e saldi del pacchetto della manovra ma potrebbero essere richiesti chiarimenti e approfondimenti su alcune voci di dettaglio.