Salva Italia: è l’ora del Senato. Passera: nessuna manovra bis

Non ci sarà una nuova manovra. A ribadirlo, il ministro Corrado Passera, secondo il quale è impossibile che in primavera possa esserci un altro decreto analogo, come ha ipotizzato Giulio Tremonti. Intanto, il presidente del Senato Renato Schifani ha ribadito l’impegno di Palazzo Madama ad approvare definitivamente la manovra entro Natale. In effetti più che a nuove tasse ed entrate il governo sta lavorando ad altri dossier: il disboscamento delle circa 500 detrazioni fiscali che pesano per 160 miliardi, il recupero di gettito dalla lotta all’evasione, e nuove misure per la crescita a partire dalle liberalizzazioni e dalla riforme di mercato del lavoro e ammortizzatori sociali.

Intanto l’esame della manovra in Senato parte nel pomeriggio nelle commissioni Bilancio e Finanze e approderà mercoledì mattina nell’aula. L’ approvazione definitiva, venerdì.

Berlusconi: “potrebbe esserci una nuova manovra”:  Il decreto salva Italia, secondo l’ ex Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, potrebbe portare ad una nuova manovra:”non è escluso che ci voglia una nuova manovra dopo il decreto ‘salva-Italia’, anche se non bisogna dimenticare che tutte le manovre hanno il difetto di indurre alla recessione”, ha affermato l’ex premier.
“Può darsi – ha dichiarato Berlusconi a margine del processo Mills – che si debba arrivare ad una nuova manovra. Comunque tutte le manovre hanno questo difetto, inducono alla recessione. È un cane che si morde la coda”.

Quanto alla crisi, Berlusconi ha ribadito che “il problema non è italiano, è un problema europeo. Se noi non riusciremo ad avere una banca centrale che possa garantire per i debiti sovrani, non credo che si riusciranno a risolvere i problemi dettati da questa crisi”. L’ex premier ha poi ricordato come “con il mio governo siamo riusciti a tenere i conti in ordine senza imporre nuove tasse, soltanto con il taglio della spesa”. Con la manovra del governo Monti invece “si è cambiato strada e si sono tagliate poche spese ma si è proceduto nella direzione dell’imposizione di nuove tasse e dell’incremento della pressione fiscale”. Comunque, “c’è un governo, tanti auguri e lasciamolo lavorare”, ha concluso Berlusconi.

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