La Camusso non ci sta. A poche ore di distanza dall’ incontro di Monti con i sindacati, la leader della Cgil si mostra più agguerrita che mai: “Se resta così come è per noi la manovra resta insostenibile:pagano ancora e sempre i soliti, senza fare sforzi. Diciamolo pure è un’operazione un pò bieca. La gente è molto arrabbiata”. Risponde così agli “strettissimi margini” opposti ieri dal ministri Pietro Giarda a Pdl-Pd-Terzo Polo alle modifiche sui pensioni e Ici, margini altrettanto ridotti per far rientrare lo sciopero di tre ore di domani indetto dai sindacati contro il decreto ‘salva-Italia’ che contiene la manovra Monti su cui il Governo, in un Con siglio dei ministri che si riunirà probabilmente domani stesso, porrà la questione di fiducia.
La serata è decisiva per gli aggiustamenti ancora possibili. I lavori delle commissioni Bilancio e Finanze della Camera riprendono stasera alle 20,30 e si inizierà a votare, con l’obbiettivo di mandare il testo in aula da martedì. Il maxiemendamento del Governo che rifomulerà il decreto alla luce della richieste della maggioranza consultata ieri da Giarda e che questa sera torna a riunrisi con Giarda intorno alle 19, forse alla presenza dei capigruppo parlamentari e secondo alcuni dello stesso Premier, arriverà dopo i due step serali con sindacati e forze parlamentari. La carne al fuoco è molta, con modifiche richieste dai partiti che si aggirano attorno a 4-5 miliardi di euro. Il punto fermo però al momento è il cahier de doléance avanzato da Pdl, Pd e Terzo Polo, in particolare sulla stretta prevista in manovra sull’indicizzazione delle pensioni e sulla prima casa, rispetto ai quali il Governo sta studiando come intervenire (a partire dalla indicizzazione delle pensioni fino a 1.400 euro) lasciando invariati i saldi: servono circa 5 miliardi.
Ma “su questa cifra non si chiude”, ha spiegato una fonte di governo. Le “coperture devono essere certe e si stanno facendo le simulazioni per capire quali sono i margini”. Non è escluso quindi che le richieste, in particolare quella sull’Imu e sulla deindicizzazione delle pensioni che sono le più costose (Massimo Corsaro del Pdl calcola circa 4-5 miliardi di euro), possano essere accolte solo in una versione più blanda e meno costosa per ridimensionare la ‘caccia’ alle risorse.
Intanto sembra sempre più probabile l’ipotesi della fiducia quando, la prossima settimana, la manovra sarà all’esame dell’Aula. Ufficialmente nulla è deciso, ma l’obiettivo del governo e dei partiti che lo sostengono è uscire dalle commissioni Finanze e Bilancio della Camera con un testo blindato. “E’ verosimile che il governo porrà la fiducia per il cospicuo numero di emendamenti”, ha previsto ieri il Presidente della Camera Gianfranco Fini.