Manovra. Bankitalia e Corte Conti: “rischio effetti depressivi”

Bankitalia è critica sulla manovra bis. Per Palazzo Koch il provvedimento potrebbe avere effetti restrittivi sulla crescita economica del Paese. “Eventuali cambiamenti nella struttura della manovra dovrebbero andare nella direzione di ridurre il peso degli aumenti delle entrate, accrescere il ruolo delle misure strutturali, minimizzare gli effetti negativi sul prodotto, contenere l’incertezza circa l’attuazione di alcune misure (quali la delega fiscale e assistenziale e le modalità con cui verrà esercitata la relativa clausola di salvaguardia”. Lo ha detto il vice direttore di Bankitalia, Ignazio Visco, durante l’audizione sulla manovra economica alla commissione Bilancio del Senato.

Rischio stagnazione. Misure per la crescita. “L’aggiustamento dei conti, necessario per evitare uno scenario ben più grave, avrà inevitabilmente effetti restrittivi sull’economia”. Per Bankitalia si rischia “una fase di stagnazione che rallenterebbe anche la flessione del peso del debito sul pil”, dovuto anche al rallentamento del commercio mondiale. Per questo “il riequilibrio dei conti deve associarsi a una politica economica volta al rilancio delle prospettive di crescita della nostra economia”.

Entità manovra. Per il il vicedirettore generale della Banca d’Italia, Ignazio Visco,  “l’entità della manovra non può essere ridotta, anche alla luce della sfavorevole evoluzione del quadro macroeconomico internazionale”.  “L’attuazione delle misure correttive – ha aggiunto – andrà attentamente monitorata”.

Pressione fiscale al 44,5% nel 2014. E’ record negativo. Secondo i dati della manovra la pressione fiscale in Italia toccherebbe,nei prossimi anni, livelli record. E’ la preoccupazione di Visco, in audizione al Senato. “La pressione fiscale salirebbe soprattutto nel 2012 e nel 2013 (rispettivamente di 1,1 e 0,7 punti); nel 2014 si attesterebbe al massimo storico del 44,5%”, ha osservato. Il livello “sarebbe ancora maggiore se gli enti decentrati compensassero, anche solo in parte, la riduzione dei trasferimenti statali con un aumento dell’imposizione a livello locale. Di contro, l’impatto sul prelievo verrebbe mitigato qualora, come indicato dal governo, almeno una parte dell’aggiustamento connesso con l’esercizio della delega fosse realizzato sul lato della spesa”.

Il Pil non cresce: resta sotto 1%. Il prodotto interno lordo rischia di rimanere al palo. La crescita del Pil quest’anno potrebbe essere inferiore al punto percentuale e scendere ancora di più nel 2012. Per Ignazio Visco, tutto questo si “rifletterebbe inevitabilmente sui conti pubblici, rendendo più difficile il pareggio del bilancio e rallentando la flessione del peso del debito pubblico”. Quindi, è il ragionamento del vicedirettore di Bankitalia, “l’entità complessiva dell’aggiustamento dei conti programmato non può essere ridotta”.

La contrattazione sindacala. Bene l’art. 8 della manovra economica di ferragosto che rafforza la contrattazione aziendale e territoriale ma, è l’avvertimento di Bankitalia, “la contrattazione non può tuttavia sostituirsi a una adeguata disciplina normativa”. Visco, nel corso dell’audizione sulla manovra in Senato, invoca una riforma complessiva “dei meccanismi di regolamentazione dei rapporti di lavoro”, riequilibrando “la convenienza relativa nell’utilizzo di contratti a termine e contratti a tempo indeterminato”, e degli ammortizzatori sociali.

Diminuire tasse con aumento Iva-Ici. Vi è spazio per alleggerire il cuneo fiscale riducendo le aliquote contributive non pensionistiche. Attualmente – ha affermato Visco – la somma delle aliquote riferite alla Cassa Unica Assegni Familiari e all’indennità di maternità è pari a circa l’uno per cento, con introiti per il bilancio dello Stato dell’ordine di 7 miliardi. La fiscalizzazione di questi contributi per tutti i lavoratori potrebbe essere compensata da un aumento del prelievo sugli immobili oppure dell’Iva”.

Taglio Province, valore simbolico. Per il numero due di Palazzo Koch il taglio sulle Province “ha un valore simbolico molto importante”. All’inizio i risparmi non saranno consistenti e visibili e saranno di “centinaia di milioni, non miliardi”.

Corte dei Conti. Manovra con rischi depressivi. “Il ricorso prevalente alla leva fiscale, quasi 3/4 della manovra, determina la compressione del reddito disponibile e accentua i rischi depressivi”. Lo ha detto Luigi Giampaolino, presidente della Corte dei Conti, nel corso dell’audizione sulla manovra in Commissione bilancio del Senato. La Corte esprime “perplessità per la scelta di formulare la manovra senza un aggiornamento del quadro macroeconomico”.

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